Promosse le banche non tradizionali, meno bene i colossi del credito. La classifica di soddisfazione targata Altroconsumo sulla base delle valutazioni dei clienti
I correntisti più felici sono clienti delle banche non tradizionali. È quanto rivela l’annuale indagine di Altroconsumo, che ha esaminato il grado di soddisfazione dei correntisti rispetto al servizio offerto dalla propria banca, affidandosi a 34.135 valutazioni dei soci.
L’associazione ha anche analizzato i foglietti Fid (Fee information document, il documento informativo sulle spese) di 19 grandi banche tradizionali e online. E confrontato gli Icc (Indicatori di costo complessivo) per tre profili tipo tra i sei individuati dalla Banca d’Italia: giovani, famiglie con operatività media e pensionati con operatività media. Ecco i risultati.
Banche innovative, correntisti più soddisfatti
Tramite un questionario è stato misurato non solo il livello di soddisfazione generale, ma anche gli eventuali costi e commissioni extra, la trasparenza del servizio e i criteri di home banking. Dai risultati emerge che non primeggiano le banche tradizionali più diffuse sul territorio, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bnl, Bper. In vetta alla classifica ci sono infatti Fineco e Banca Popolare Etica. Seguono Illimity Bank e Widiba, entrambe innovative e soddisfacenti per quanto riguarda costi e commissioni. Tutte guadagnano un punteggio superiore a 75 nella classifica, nonché il sigillo di “Banca consigliabile”.
Banche e conti correnti, costi su per pensionati e famiglie
Dall’analisi dei foglietti Fid emerge che i conti correnti costano in media il 2% in più dell’anno scorso. A subire gli aumenti più consistenti sono pensionati (+5%) e famiglie (+4%) sia quando le operazioni sono fatte che online che allo sportello. Viceversa, sembrano diminuire i costi per i giovani, sempre più agevolati dalle banche nell’apertura di un conto corrente attraverso offerte appetibili, al fine di rendere anch’essi fidelizzati nel lungo periodo.
I risultati evidenziano anche la differenza sostanziale tra i conti correnti tradizionali e quelli online. I conti con operazioni allo sportello risultano più alti in media del 36% rispetto a quelli online. Ciò rivela che le banche più care sono in realtà quelle più diffuse sul territorio. Come ad esempio Intesa Sanpaolo XME Conto (195,20 euro allo sportello e 180,40 euro online). Al contrario, Banca Sistema SI Conto!Corrente in cima alla classifica costa solo 28 euro allo sportello e 20 euro online.
Dai risultati si evince quindi che se non si sceglie il conto giusto si può arrivare a spendere anche quasi dieci volte tanto. A tal proposito, Altroconsumo mette a disposizione un servizio di comparazione online, che consente di individuare il conto più conveniente considerando il profilo di utilizzo.
Come trasferire il proprio conto in una nuova banca
La procedura tradizionale di chiusura del conto prevede diversi passaggi. È fondamentale in primo luogo aprire il nuovo conto all’interno della banca prescelta. Poi trasferire domiciliazioni e pagamenti periodici comunicando alla vecchia banca le coordinate del nuovo conto, e infine, chiudere quello vecchio in maniera definitiva. Secondo i risultati dell’analisi Altroconsumo sui foglietti informativi emerge che, dal momento della consegna della documentazione necessaria alla chiusura, si va dai 7 giorni lavorativi della Banca Popolare di Sondrio ai 70 giorni del Monte dei Paschi di Siena. Nel caso in cui non venissero rispettati i tempi massimi, il cliente se è in grado di provare che ha subito un danno economico, può chiedere un risarcimento.
Al contrario, dal 2017 un sistema che permette di cambiare banca in modo più semplice e rapido è rappresentato dalla “portabilità del conto corrente e dei conti di pagamento”. La procedura consiste nel compilare un modulo ad hoc nella nuova banca, dove si indicano tutti i servizi di pagamento da dover trasferire, e infine chiedere il passaggio della giacenza del conto. Dal momento della firma del modulo, vengono calcolati 12 giorni lavorativi entro cui l’iter può concludersi, nel caso in cui si sfori, la banca è tenuta a pagare un indennizzo pari a 40€ fissi, a cui viene aggiunto un indennizzo variabile in base al prodotto della giacenza del conto da trasferire al momento della richiesta, ai giorni di ritardo e al tasso massimo ai fini dell’usura in vigore al momento della richiesta di portabilità. Se a seguito del reclamo, la banca non risponde entro 60 giorni, il correntista può fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.