Per Moneyfarm, inflazione, crescita economica e politiche fiscali ultra-espansive sono le principali sfide per i mercati da qui a fine anno. Ecco come muoversi
InflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi, crescita economica e politiche fiscali ultra-espansive. Sono queste secondo Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm, le tre sfide principali per i mercati da qui a fine anno che impongono una modifica dei portafogli.
“Nel mercato obbligazionario, la volatilità rimane estremamente elevata, incidendo potenzialmente sul recente rally dei rendimenti di Treasury, Btp e Gilt – osserva Morra -. Nonostante i mercati stiano facendo i conti con un’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi persistente e le conseguenti politiche monetarie restrittive, ci sono diverse sfide aperte per le banche centrali. Negli Stati Uniti, dove la crescita economica rimane robusta, la Fed può controllare meglio le pressioni inflazionistiche tramite restrizioni monetarie. Ne consegue che, finché l’obiettivo della Fed di portare l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi sotto controllo non sarà raggiunto, i mercati continueranno a cambiare previsioni di rialzo dei tassi”.
In zona Euro invece, a detta del portfolio manager, i timori principali sono legati alla minaccia dell’impatto che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi guidata dalla scarsità di offerta potrà avere sulla crescita economica e questo pone la Bce di fronte a scelte complesse. Infine, la scorsa settimana il Regno Unito si è trovato a fare i conti, oltre che con il complicato contesto economico e finanziario globale, anche con le problematiche legate all’annuncio della politica fiscale ultra-espansiva del nuovo governo di Liz Truss. A seguito della notizia, la Bank of England è dovuta scendere in campo annunciando acquisti temporanei dei Gilt a lunga scadenza per placare l’enorme vendita sui mercati azionari e obbligazionari. Una mossa che è stata ben accolta dai mercati, anche se i Gilt continuano a pagare un premio al rischio impensabile solo alcune settimane fa.
Recessione in vista?
“Per i prossimi anni negli Stati Uniti si stima una crescita reale debole ma comunque positiva, nonostante la Fed abbia reso ormai chiaro di essere disposta a sacrificare la crescita economica pur di combattere l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi – spiega ancora Morra -. A seguito dei 12 rialzi avvenuti finora, i mercati prezzano in totale 5 ulteriori rialzi dei tassi da 25 punti base, di cui almeno 4 entro la fine dell’anno. Solo a metà dell’anno prossimo i numeri sul mercato del lavoro e sull’indice dei prezzi ci diranno se la Fed potrà allentare il percorso restrittivo. La debolezza di tali dati potrebbe paradossalmente rivelarsi una boccata d’aria per gli indici azionari globali. In Europa gli effetti dei rischi geopolitici ed economici sembrano più preponderanti che Oltreoceano”.
Obbligazionario e azionario: cosa aspettarsi da qui alla fine dell’anno?
Sul mercato obbligazionario abbiamo assistito a uno dei trimestri peggiori degli ultimi anni, con l’obbligazionario governativo in perdita a livello globale. “Ha retto meglio, invece, il mercato del credito a basso merito creditizio, soprattutto grazie alla duration generalmente più corta – evidenzia il portafoglio manager -. Da qui alla fine dell’anno ci aspettiamo un’elevata volatilità dei tassi finché le pressioni inflattive non rientreranno sotto controllo, mentre sul fronte del credito è preferibile spostarsi verso ratingIl rating è una misura della capacità di uno Stato o di un... Leggi più elevati per limitare il rischio spreadNel mondo dei prestiti, per spread si intende il ricarico ch... Leggi. Per quanto riguarda le opportunità sui rendimenti dei bond, la parte lunga della curva potrebbe sovraperformare qualora le Banche Centrali fossero costrette a interrompere i cicli di rialzi”.
Restano però, secondo Morra, diversi fattori da considerare: la volatilità rimane troppo elevata e le curve sono generalmente piatte. “Per questo motivo Moneyfarm preferisce un approccio conservativo alla duration, sebbene comincino a delinearsi alcuni spunti per l’allungamento delle scadenze – chiarisce -. Fondamentale, a nostro avviso, mantenere una percentuale di obbligazionario nei portafogli per garantire un equilibrio rispetto all’andamento della componente azionaria. Il rallentamento dei mercati azionari risulta in linea con i cicli economici al ribasso a cui abbiamo assistito in passato. Possiamo aspettarci un mercato più stabile anche in un contesto di tassi a breve in salita, ma solo quando saranno prezzate le probabilità di rialzo e l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi sarà più contenuta”.
Asset allocation: mantenimento di un profilo di rischio conservativo
“Alla luce dello scenario sopra descritto, abbiamo adottato una strategia improntata alla riorganizzazione geografica delle nostre posizioni. In particolare, abbiamo ridotto l’esposizione all’azionario e high-yield europeo verso posizioni più globali. Nell’azionario prediligiamo Usa e Giappone, mentre nell’obbligazionario abbiamo aumentato le posizioni Usa”, conclude l’esperto.