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Credito, un buon ‘entry point’

Per Payden & Rygel, con l’avvicinarsi della fine della stretta Fed, il credito può diventare molto interessante in termini di rischio e si potrebbe assistere a un forte rimbalzo dei rendimenti

Perché se gli investitori si sono riversati sui titoli societari all’inizio dell’anno, quando rendevano poco più del 2%, ora che presentano rendimenti superiori al 5% stiamo invece assistendo a continui deflussi dalle strategie Investment Grade? Forse per la preoccupazione che il credito possa diventare ancora più conveniente un domani? A queste domande prova rispondere Natalie Trevithick, responsabile delle strategie Us investment grade corporate di Payden & Rygel, secondo è un buon momento per investire.

“Riteniamo che la volatilità sui mercati sia destinata a perdurare in futuro, ma il momento attuale potrebbe rappresentare un buon ‘entry point’ per l’investimento nel credito e sembra diventare ogni giorno più interessante, nonostante i rendimenti negativi a doppia cifra registrati dalle società investment grade”, afferma.

Per l’esperta il punto di forza è la parte breve dello spettro delle scadenze, quelle comprese tra i due e i tre anni. “Con l’approssimarsi della fine del ciclo di rialzi della Fed – chiarisce – riteniamo che il credito possa diventare molto interessante in termini di rischio e si possa assistere a un forte rimbalzo dei rendimenti quando gli investitori saranno avvantaggiati dagli elevati rendimenti all-in”.

“La curva dei Treasury si è appiattita drasticamente e l’allungamento della curva non viene remunerato. Gli investitori possono ottenere la maggior parte dei rendimenti con un rischio di prezzo molto minore a causa dell’aumento dei tassi d’interesse”, conclude la Trevithick. 

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