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Tredicesima addio: l’inflazione si mangia la mensilità aggiuntiva

Odm Consulting: in due anni la corsa dei prezzi taglia le retribuzioni di 2.000 euro. Confesercenti: tredicesima più pesante ma un terzo se ne andrà in bollette e conti in sospeso

Per molti lavoratori è già arrivata, tutti gli altri la aspettano con ansia. La tredicesima, la mensilità bonus pensata per aiutare gli italiani con le spese natalizie e dare impulso ai consumi, quest’anno rischia di essere in realtà solo un’illusione. Non perché i soldi non verranno accreditati, ma perché, a guardar bene, il tredicesimo stipendio dell’anno se n’è già andato con l’inflazione.

Tredicesima mangiata dall’inflazione

A fare i conti è stata Odm Consulting, la società di consulenza per le risorse umane di Gi Group, che ha preso in esame un ampio database di profili retributivi sul mercato del lavoro, riguardanti oltre 15 milioni di lavoratori dipendenti delle imprese private. In particolare sono state analizzate 728 aziende e i relativi stipendi del primo semestre. Ne risulta che le buste paga sono sì aumentate del 2,8% rispetto al 2021, ma che a fine 2022 l’inflazione è salita quasi quattro volte di più, dell’8,7%. E nel 2023 dovrebbe crescere di un ulteriore 5,5%.

Dunque, secondo Odm Consulting, la perdita del potere di acquisto netta per il 2022 si attesta intono ai 1.500 euro, cui bisognerà aggiungere altri 500 euro il prossimo anno. Per un taglio totale di 2.000 euro nel biennio. Per molti lavoratori, un conto salatissimo che praticamente azzera la tredicesima.

Tredicesima, un terzo se ne va in bollette e conti in sospeso

Intanto la mensilità bonus è già arrivata per molti lavoratori ed è anche più pesante. Secondo  un’analisi di Confesercenti, dopo il crollo del 2020 e il leggero aumento del 2021, quest’anno l’ammontare della tredicesima dovrebbe arrivare a 45,7 miliardi di euro. Oltre 2 miliardi in più rispetto allo scorso dicembre, grazie all’incremento del numero di occupati dipendenti. 

Crescono però anche i conti che gli italiani devono pagare. La quota destinata alle bollette, complice il caro-energia, aumenta infatti  del +47,1%, per un totale di quasi 15 miliardi. Cinque miliardi in più del 2021 e un terzo dell’ammontare complessivo delle tredicesime, stando all’associazione.

Dalla tredicesima 20,6 miliardi per le spese natalizie

La tredicesima resta comunque un’iniezione di liquidità che dovrebbe generare almeno 20,6 miliardi per gli acquisti nel periodo delle feste. Anche se la cifra è in leggero calo rispetto i livelli del 2021 (-1,8%). Di questi, 15,4 miliardi andranno sulle spese per casa e famiglia, mentre 5,2 miliardi ai regali di Natale. 

Secondo le stime di Confesercenti, elaborate a partire da sondaggi sui consumatori condotti con Swg e Ipsos, quest’anno si spenderanno in media per i regali 197 euro, un budget minore di 39 euro rispetto al 2021. Più decisa la diminuzione, invece, della parte di tredicesima che gli italiani destineranno al risparmio: quest’anno poco più di 10 miliardi di euro, -19,2% (-2,4 miliardi) rispetto al 2021.

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