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Azioni cinesi, cinque ragioni per investire

Per WisdomTree, l’equity di Pechino è un’opportunità strutturata: l’economia è in crescita, l’accessibilità continua a migliorare per gli investitori stranieri e i vantaggi della diversificazione sono notevoli

Le azioni cinesi rappresentano un’opportunità di investimento strutturata: l’economia è in crescita e sempre più spinta dai consumi, l’accessibilità dei mercati continua a migliorare per gli investitori stranieri e i vantaggi della diversificazione sono notevoli. Parola di Mobeen Tahir, associate director research di WisdomTree, secondo cui questa diversificazione è massimizzata quando gli investitori accedono all’intera gamma di classi di azioni cinesi, cioè sia quelle continentali che quelle offshore. 

“Ma anche gli investitori strategici sono consapevoli del modo in cui i venti soffiano nelle economie e nei mercati. I venti di coda, che hanno spinto le azioni cinesi di recente, potrebbero diventare ancora più forti”, precisa l’esperto, che passa ad analizzare i punti di forza di Pechino.

La ripresa economica

I dati economici della Cina sono stati forti quest’anno. I Purchasing Managers Index, che rappresentano la variazione mensile delle attività, hanno registrato una forte ripresa nel mese di marzo e da allora hanno continuato a migliorare. Il prodotto interno lordo del terzo trimestre ha mostrato una forte crescita dell’economia e la disoccupazione è scesa ai livelli pre-pandemici di gennaio. “Il Paese ha evitato una seconda ondata e potrebbe avere una forte crescita nel quarto trimestre, mentre altre grandi economie, come gli Stati Uniti e quelle europee, potrebbero subire un’altra flessione a causa delle misure di blocco imposte per il contenimento del contagio”, assicura Tahir.

Il piano per i prossimi 5 anni

Per l’esperto, il quattordicesimo piano quinquennale della Cina per il 2021-2025, annunciato di recente, promette una crescita derivante dalla combinazione di un rafforzamento dell’economia locale e di un maggiore commercio internazionale. La Cina sta facendo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione i principali motori della crescita in questa prossima fase e intende investire in settori quali i semiconduttori, il 5G e i veicoli elettrici. Sta inoltre cercando di aumentare la propria autosufficienza in termini di supply chain tecnologiche per garantire una crescita ‘di alta qualità’, sostenibile ed ecologica. “Un promemoria puntuale della rinnovata attenzione di questo Paese per la crescita a lungo termine è di buon auspicio per gli asset di rischio cinesi”, sottolinea.

L’accordo commerciale Asia-Pacifico

Non solo. Dopo 8 anni di negoziati, i leader della Cina e di altri 14 paesi della regione asiatico-pacifica hanno firmato lo storico Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), un accordo che prevede la promozione del libero commercio nella regione. Questo accordo costituisce un’altra pietra miliare nel cammino della Cina per diventare una potenza economica globale sempre più importante. Un altro esempio è l’iniziativa cinese “Belt and Road Initiative”, un colossale progetto infrastrutturale globale multi-decennale. “Oltre a una maggiore integrazione e leadership economica globale, Pechino sta anche migliorando le condizioni di accesso estero ai suoi mercati dei capitali. Il recente accordo commerciale rafforzerà la fiducia del mercato nella globalizzazione in corso nella regione cinese”, afferma Tahir.

Il passaggio a Biden

Sarebbe prematuro pensare che le relazioni Usa-Cina migliorino repentinamente dopo l’insediamento di Joe Biden, avverte l’esperto. Ci si aspetta però che Biden cerchi di riportare gli Stati Uniti verso un approccio più multilaterale e lontano dall’unilateralismo adottato dall’amministrazione Trump. “Ciò contribuirà a ripristinare la posizione globale degli Stati Uniti in tutte le questioni di politica e di cooperazione internazionale – evidenzia -. Sebbene sia improbabile che Biden trascuri il ruolo della Cina come principale rivale, sotto la sua guida gli Stati Uniti potrebbero adottare un approccio più coerente e collaborativo alla loro politica estera. Ciò potrebbe contribuire a mitigare una parte dell’imprevedibilità commerciale Usa-Cina vista dal 2018, cosa che i mercati accoglieranno certamente con favore”.

Non c’è da stupirsi per la sovraperformance

Le azioni cinesi stanno rispondendo positivamente ai venti favorevoli. L’indice S&P China 500, un indice diversificato che comprende sia le quotazioni onshore che quelle offshore, è salito di quasi il 31% su base annua. “Questo dato va confrontato con l’indice S&P 500, che nello stesso periodo ha registrato un incremento di circa il 13%. Si tratta di segnali incoraggianti per chi è interessato alle azioni cinesi, sia per gli investitori strategici che per quelli tattici”, conclude Tahir.

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