Ma Ubp avverte: con valutazioni azionarie elevate, è fondamentale un approccio orientato alla qualità e alla gestione del rischio
Temi come il fintech, il greentech e la transizione economica della Cina, oltre al biotech e ai servizi online, saranno fondamentali anche nel 2021. Nonostante molti investitori siano piuttosto cauti vista la sovraperformance di questi settori nel 2020, secondo Norman Villamin, chief investment officer wealth management di Union Bancaire Privée, è infatti ancora possibile trovare ottime opportunità di investimento.
Proprio come Internet e il mobile computing sono stati temi chiave nel pieno della volatilità causata dalla bolla tecnologica all’inizio del secolo, a detta di Villamin una serie di temi di lungo periodo saranno parte integrante della trasformazione economica globale post-pandemia che caratterizzerà questo ciclo.
“Sebbene nel 2020 gli investitori abbiano concentrato la loro attenzione sui settori delle tecnologie per i consumatori e della biotecnologia nel quadro della stay at home economy – afferma -, dovrebbero ampliare il loro orizzonte ad altri temi chiave collegati ai cambiamenti del prossimo decennio. Se gli acquisti e l’intrattenimento online continueranno ad affermarsi rispetto alle attività offline, altri aspetti della quotidianità sono ancora in una fase relativamente embrionale della loro transizione online, proprio come lo erano lo shopping e l’intrattenimento all’inizio degli anni 2000. In Occidente, la penetrazione del fintech a scapito dei rapporti bancari tradizionali resta ancora in una fase iniziale e offre agli investitori un’alternativa a storie di trasformazione più mature”.
Allo stesso modo, secondo l’esperto, oltre alle opportunità interessanti offerte dal biotech, la pandemia ha accelerato anche il bisogno di opzioni alternative di fornitura di servizi in ambito medico, tra cui la teleassistenza e la chirurgia robotica. “Anche la svolta green dell’economia globale presenta opportunità di investimento, spinta non solo dalla crescita dei movimenti ambientalisti, ma anche dall’aumento dei finanziamenti pubblici su questo fronte e dalle normative adottate dai governi per accelerare questo processo”, aggiunge.
Passano alla Cina, Villamin fa notare che Pechino è ancora una volta impegnata in un processo di trasformazione della propria economia che l’ha portata a spostare il focus dall’export al miglioramento della qualità, alla sostenibilità e all’indipendenza della crescita interna. “La trasformazione dei mercati cinesi dei capitali avrà presumibilmente un ruolo importante nel prossimo decennio, il che crea opportunità di investimento sui suoi mercati azionari e obbligazionari in espansione”, assicura.
Ovviamente, per l’esperto è indubbio che, sebbene l’economia globale sia in ripresa, episodi ricorrenti di sovraperformance possono scaturire da un’inversione ciclica dell’andamento delle vendite combinata con il maggiore potenziale di partecipazione alla ripresa globale che alcuni di questi settori offrono. In questo caso, tuttavia, gli investitori dovrebbero concentrarsi su aziende di qualità attive in settori ciclici che hanno sostanzialmente completato con successo un processo di trasformazione e adattamento.
“La solidità dei bilanci rappresenta un buon punto di partenza – conclude Villamin -, ma i settori che già prima della pandemia stavano assistendo a cali prolungati che li ha costretti ad abbattere l’indebitamento, consolidarsi e ridurre gli investimenti, potrebbero offrire interessanti opportunità cicliche durante la ripresa. Determinati segmenti industriali condividono alcune di queste caratteristiche, come ad esempio il settore minerario su scala globale. Con valutazioni azionarie elevate nel 2021, così come è avvenuto nel 2020, quindi la gestione del rischio avrà un ruolo cruciale. Un approccio orientato alla qualità e alla gestione del rischio, incentrato su una dinamica sostenibile degli utili nel contesto di strategie long/only tradizionali o persino long/short in settori particolarmente volatili, dovrebbe offrire una buona base”.