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Investimenti, le 10 risposte cruciali per il 2021

Vaccini, ripresa, investimenti Esg, azioni, bond e dollaro: Dwek (Natixis IM) risponde alle 10 domande fondamentali per gli investitori sui prossimi dodici mesi

L’azionario continuerà a correre, ma potrebbero esserci correzioni e la rotazione a favore dei ciclici potrebbe non durare a lungo. La ripresa prenderà finalmente slancio, ma gli stimoli fiscali e monetari non cesseranno tanto presto. Intanto un vincitore sicuro è già possibile individuarlo: il trend Esg. La crisi infatti ha accresciuto l’appetito nei confronti degli investimenti Esg e la domanda è destinata a crescere. Esty Dwek, head of global macro strategy di Natixis IM Solutions, risponde alle 10 domande cruciali per gli investitori che vogliono capire come muoversi nel 2021: dal dollaro all’inflazione.

Il vaccino funzionerà? 

“Sì. Anche se è verosimile attendersi degli intoppi, crediamo che la diffusione dei vaccini sarà generalmente regolare e speriamo che una quota ampia della popolazione a rischio possa essere vaccinata entro l’estate in modo da poter iniziare a tornare alla normalità”.

La ripresa economica prenderà slancio?

“Sì. Dopo un inverno lungo e doloroso, ci aspettiamo che la crescita rimbalzi in maniera evidente a partire dalla primavera diventando autosufficiente”.

Ci sarà un restringimento della politica fiscale o monetaria?

“No. È probabile assisteremo ad un ulteriore sostegno fiscale negli Stati Uniti e crediamo che anche altri governi continueranno sulla linea di una politica espansiva. Allo stesso modo, le Banche centrali rimarranno ultra-accomodanti, anche se la Federal Reserve potrebbe iniziare ad un certo punto a ridurre il proprio programma di acquisti”.

Ci sarà un allarme relativo all’inflazione (negli Stati Uniti)? 

“No. Nonostante la portata del sostegno fiscale e monetario, le misure fiscali hanno svolto una funzione sostitutiva del reddito, ma non di certo di miglioramento, considerazione che rende poco probabile un incremento dell’inflazione, specialmente con un mercato del lavoro che mostra lentezza a recuperare. Detto questo, con gli effetti di base, l’inflazione potrebbe raggiungere o superare temporaneamente la soglia del 2%, ma sarà interpretato come un fenomeno transitorio da parte della Fed”.

Le relazioni commerciali su scala globale miglioreranno veramente?

“Sì. Ci aspettiamo una riduzione delle tensioni commerciali da parte del neo-presidente Biden, soprattutto con gli alleati, anche se non crediamo che tutte le tensioni verranno meno. In particolare, crediamo che le frizioni tra Stati Uniti e Cina, continueranno a rimanere in piedi, e non solo per quanto riguarda la sera commerciale”.

I mercati azionari continueranno a correre?

“Sì. I fondamentali rimangono forti, in miglioramento per quanto concerne crescita ed utili (grazie alla diffusione dei vaccini), così come grazie al massiccio sostegno fiscale e monetario, che dovrebbe andare avanti. Detto questo, la probabilità di assistere a correzioni esiste e teniamo d’occhio il nostro posizionamento poiché una view ottimistica è ormai largamente condivisa”.

Andrà avanti la rotazione a favore dei ciclici? 

“Per adesso sì. Nel breve periodo la rotazione può andare avanti ma dal nostro punto di vista, alla fine, dopo un po’ di recupero, gli investitori rivolgeranno la loro attenzione di nuovo alla crescita sostenibile degli utili, che potrebbe portare i settori più difensivi e growth a sovraperformare di nuovo”.

I rendimenti sovrani saliranno in maniera evidente? 

“No. Crediamo che una crescita migliore insieme alle aspettative di reflazione porteranno i rendimenti a livelli più alti per tutto l’anno, ma che gli interventi delle Banche centrali metteranno ordine sul trend al rialzo”.

Il dollaro continuerà ad indebolirsi? 

“Per adesso sì. Il trade di reflazione e il miglioramento della propensione al rischio dovrebbero continuare a zavorrare il biglietto verde. Tuttavia, a un certo punto, ci aspettiamo che la debolezza della divisa statunitense sia limitata da numeri migliori in termini di crescita negli Usa, da un maggiore impulso fiscale e da un carry più elevato”.

Andrà avanti il trend Esg?

“Sì. La crisi non ha fatto che aumentare l’appetito nei confronti delle strategie Esg e anche i governi di tutto il mondo sono concentrati sull’argomento. Con una performance decisamente solida nel corso del 2020, la domanda è destinata a continuare e persino a crescere nei prossimi anni”.

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