Investi

Oro, tre ragioni per essere positivi

oro

La prima è che, come insegna la storia, oro e titoli auriferi hanno buone performance in termini assoluti e relativi durante le recessioni statunitensi. L’analisi Schroders

Da tempo i mercati finanziari prevedono una recessione negli Stati Uniti. Un segnale chiaro è l’inversione della curva dei rendimenti degli Stati Uniti, che significa che i tassi di interesse a lungo termine sono inferiori a quelli a breve termine. “Un segnale tipico che indica che la recessione prima o poi arriverà”, afferma James Luke, fund manager metals di Schroders, secondo cui i dati molto deboli del Manufacturing Index dell’Institute of Supply Management statunitense, pubblicati un paio di settimane fa, suggeriscono che potrebbe arrivare molto presto. “Gli investitori dovrebbero quindi – afferma Luke – valutare le proprie allocazioni nelle diverse asset class. Partiamo dall’oro e, anche se il passato non è sempre una guida affidabile per il futuro, analizziamo il suo andamento e quello delle azioni aurifere durante i precedenti periodi di recessione negli Stati Uniti”.

Oro e azioni aurifere nelle precedenti recessioni Usa

Il fund manager di Schroders fa notare che in passato si è visto che l’oro tende ad avere buone performance in termini assoluti e relativi durante le recessioni statunitensi, con i titoli azionari auriferi hanno fatto ancora meglio. “Osservando i rendimenti da sei mesi prima dell’inizio di una recessione a sei mesi dopo la sua fine – argomenta – , l’oro ha registrato un rendimento medio del 28% e ha sovraperformato l’S&P 500 del 37%.  Le azioni aurifere hanno battuto questa tendenza e hanno generato rendimenti medi del 61%, sovraperformando l’S&P 500 del 69%”.

Ogni ciclo è diverso e chiaramente il ciclo economico statunitense non è l’unico fattore che influenza il mercato dell’oro. “In particolare – precisa Luke – abbiamo osservato che quando le risposte politiche agli Stati Uniti sono state particolarmente accomodanti, la performance del prezzo dell’oro è stata più esplosiva. Riteniamo ci siano ottime chance che anche le risposte politiche alle future recessioni statunitensi saranno altamente accomodanti, con un ritorno al sostegno combinato, fiscale e monetario. Questo perché i policymaker potrebbero vedere nei livelli di debito aggregato estremamente elevati e negli ampi deficit un rischio molto alto che una recessione si trasformi in qualcosa di ancora più serio”.

Altri due motivi per essere positivi sui oro e titoli auriferi

Oltre alle performance tipicamente interessanti durante le recessioni, il fund manager indica altri due motivi per avere una visione positiva dell’oro e dei titoli auriferi. “In primo luogo – afferma – ci sono previsioni di miglioramento, nel 2023, per il contesto operativo generale per tali titoli. Di certo, è improbabile che possa rivelarsi difficile come nel 2022. L’anno scorso, i margini di profitto dei produttori d’oro sono stati compressi dall’aumento dei costi (petrolio, acciaio, manodopera) e dal calo dei prezzi dell’oro. Questo ha portato le azioni dei produttori d’oro a sottoperformare il lingotto (almeno in termini di dollari). Quest’anno, con il rafforzamento dei prezzi dell’oro, i margini potrebbero tornare a crescere. Sul fronte dei costi, alcune aree stanno già registrando un vero e proprio calo. Nei settori più resistenti al cambiamento, come la manodopera, ci aspettiamo un rallentamento dell’aumento dei costi dopo i forti aumenti registrati in seguito alla pandemia, in particolare in Nord America e Australia”. 

In secondo luogo, conclude Luke, i titoli azionari dei produttori d’oro restano a buon mercato in un’ottica di lungo periodo e gli investitori sono ancora estremamente sotto-posizionati.

Commenta

Articoli correlati

Giappone, nel 2024 emergeranno molte opportunità 

Enzo Facchi

Da Axa Im tre Etf sugli Stati Uniti

Enzo Facchi

Cina, è ora di tornare a puntare sul Dragone

Enzo Facchi
UA-69141584-2