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Bond 2023: ritorno al futuro

Per Fineco Am ci sarà un po’ di debolezza nel breve termine, quando l’eccesso di offerta si farà sentire, ma nel complesso l’andamento del mercato dovrebbe tornare in territorio positivo

Nel corso del mese di gennaio si è assistito a un costante rafforzamento dei titoli di Stato, una tendenza che ha sorpreso molti osservatori. L’opinione prevalente era infatti che i bond avrebbero sofferto nel nuovo anno: questo sia a causa dell’inflazione, sia per l’atteggiamento rigido delle banche centrali, allineate nell’utilizzo di argomentazioni restrittive che arrivavano a evocare (Christine Lagarde a dicembre) il temuto Quantitative tightening. Parallelamente, si è assistito a un’accelerazione delle nuove emissioni, destinate a consentire ai governi europei di finanziare progetti di transizione ecologica e ad alleggerire i costi invernali dell’energia.

“Tutti questi fattori – fanno notare dal team Investimenti di Fineco Asset Management – avrebbero dovuto mantenere elevati i rendimenti obbligazionari, almeno nel breve periodo. La domanda di bond si è invece autoalimentata, con gli investitori che hanno cercato di incrementare i rendimenti dei propri portafogli, superando la debolezza del 2022 per il mercato obbligazionario”. 

La realtà per gli esperti di Fineco Am è che i rendimenti obbligazionari intorno al 3-4% offrono livelli di remunerazione corretti per il rischio, con ritorni interessanti rispetto ad altre asset class. “L’altro aspetto positivo che non va ignorato – sottolineano – è che il contesto fiscale dell’Eurozona è più armonizzato di quanto non lo sia stato per decenni. I tedeschi stanno finalmente abbandonando la loro ‘Schuldenbremse’ o freno al debito. Se il ‘poliziotto fiscale’ della Ue allenta la propria politica, in linea con il resto d’Europa, è ragionevole attendersi una maggiore solidarietà tra gli Stati sovrani, traducibile con l’avvio di programmi di sostegno alle obbligazioni da parte della Bce”. 

Per Fineco Am, se da un lato la continua presenza dell’inflazione comporterà altri possibili rialzi dei tassi da parte della banca centrale, dall’altro le obbligazioni a scadenza più lunga dovrebbero iniziare a riflettere il ciclo successivo. “Ci aspettiamo quindi un po’ di debolezza nel breve termine, quando l’eccesso di offerta si farà sentire, ma nel complesso l’andamento del mercato dovrebbe tornare in territorio positivo”, assicurano gli esperti.

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