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Reddito fisso cinese alla riscossa

Secondo KraneShares, nel 2023 l’obbligazionario cinese vedrà un’inversione di rotta. Favorito soprattutto l’high yield a causa dell’effetto valutario

Nel 2022 il mercato cinese del reddito fisso ha subito un’ampia flessione a causa dell’aumento dei tassi statunitensi. Per la prima volta negli ultimi vent’anni, i rendimenti decennali statunitensi e cinesi sono arrivati a convergere e in seguito quelli Usa hanno continuato a salire. Ma secondo Jonathan Shelon, chief operating officer di KraneShares, nel 202 il mercato obbligazionario cinese può recuperare parte del terreno perso nel 2022 grazie alla ripresa del renminbi rispetto al dollaro Usa. “Tuttavia – precisa Shelon – i rendimenti del decennale cinese e delle obbligazioni investment grade cinesi potrebbero continuare a sottoperformare nel corso dell’anno rispetto ai loro omologhi statunitensi ed europei”.

Scenario diverso nel segmento high yield, dove prevalgono le obbligazioni emesse per lo sviluppo immobiliare. “Queste emissioni – spiega l’esperto – sono attualmente profondamente svalutate, scambiate a livelli di sofferenza, e non hanno registrato una ripresa commisurata a quella dei titoli azionari di alcuni sviluppatori immobiliari. Gli spread dei titoli high yield sono ai massimi da 10 anni, più alti che durante la pandemia e significativamente più alti che negli Stati Uniti e in Europa. Ci aspettiamo quindi una forte ripresa delle obbligazioni sul mercato e potenzialmente un aumento delle emissioni high yield, che sono crollate nel 2022”.

Shelon vede un maggior potenziale nell’high yield rispetto a quello dei titoli investment grade e governativi, a causa dell’effetto valutario. “Riteniamo – sottolinea – che le obbligazioni degli sviluppatori immobiliari possano rimbalzare nel corso dell’anno, offrendo una significativa opportunità di apprezzamento del capitale in quanto queste obbligazioni potrebbero avere caratteristiche di rischio e rendimento simili a quelle delle azioni nel 2023”.

Per l’esperto, i policymaker sono diventati più accomodanti nei confronti del settore dopo che è apparso chiaro che gli sforzi di riduzione della leva finanziaria stavano avendo un impatto nel dicembre 2021. “Le misure per aiutare il settore – argomenta – sono sfociate nel piano in 16 punti pubblicato a dicembre e nell’impegno di capitale delle imprese statali per sostenere i bilanci di alcuni sviluppatori immobiliari attraverso fusioni e acquisizioni”. 

“L’edilizia abitativa rimane importante per la Cina, poiché si prevede che altri 140 milioni di persone si trasferiranno nelle città nei prossimi anni. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione creerà una maggiore domanda di alloggi, oltre a quella di strutture per anziani e ospedali”, conclude Shelon.

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