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Perché puntare sul credito

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Per Ubp, il trend di inflazione resta incerto e mantiene volatile l’obbligazionario. E il credito rimane il segmento preferito, con un rapporto rischio-rendimento più interessante 

I rendimenti dei titoli di Stato sono stati volatili negli ultimi due mesi, a causa delle sorprese positive sull’inflazione, dei rinnovati timori di recessione negli Stati Uniti e, all’opposto, delle continue incertezze sull’inflazione core e sui rigidi mercati del lavoro. Secondo Norman Villamin, chief investment officer wealth management di Ubp, la disinflazione dovrebbe continuare negli Stati Uniti nei prossimi mesi, ma l’inflazione core potrebbe rappresentare un vento contrario se gli aggiustamenti del mercato del lavoro rimarranno limitati.

“La Fed proseguirà con i rialzi – spiega – e non dovrebbe cambiare politica in modo significativo prima della conferma dell’aggiustamento in corso sia nel mercato del lavoro che nei servizi core. Tuttavia, nell’ultima riunione, la Fed è apparsa più tranquilla riguardo il processo di disinflazione e ha aperto uno spiraglio per una pausa nel suo ciclo di inasprimento. I mercati monetari hanno prezzato un calo dei tassi sui Fed funds nella seconda metà del 2023, anche se sembra troppo presto sulla base dell’inflazione core e dei dati sul lavoro, ma le prospettive di un allentamento nel 2024 si sono rafforzate”.

Nell’Eurozona, a detta dell’esperto, il trend della disinflazione non è ancora in atto, poiché l’inflazione core rimane troppo elevata. La Bce manterrà quindi una politica restrittiva e per marzo è stato annunciato un altro rialzo dei tassi di 50 punti. Tuttavia, le prospettive di una pausa a partire da maggio si sono rafforzate poiché, secondo l’ultima comunicazione della Bce, i rischi sulla crescita e sull’inflazione sono più equilibrati.

“Di conseguenza – osserva Villamin -, i rendimenti dei titoli di Stato dovrebbero rimanere volatili nei prossimi mesi, ma potrebbero iniziare a emergere opportunità per ricostruire le posizioni di duration più lunghe all’interno dei segmenti del reddito fisso. Il credito rimane il segmento preferito del reddito fisso. Il rapporto rischio-rendimento appare più interessante rispetto ad altri segmenti obbligazionari e in particolare per i nomi del credito di alta qualità”.

Gli spread si sono ridotti parallelamente al rimbalzo dei titoli azionari. E per l’esperto Ubp l’equilibrio dei rischi appare ancora favorevole per le obbligazioni corporate investment grade, mentre, in base allo scenario Ubp, gli spread sull’ high yield sono apparsi limitati e si potrebbe prevedere una maggiore volatilità che offrirebbe migliori opportunità per questo segmento.

“La strategia long-short sul credito ha il potenziale per beneficiare di questo contesto di tassi d’interesse elevati, rendimenti volatili e maggiore dispersione delle performance tra settori e segmenti”, conclude Villamin.

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