L’Investor Confidence Index di State Street è salito a quota 81,4, in crescita di 3,8 punti rispetto a febbraio. Merito soprattutto degli europei. In controtendenza l’Asia
Torna un po’ di ottimismo tra gli investitori. A marzo, lo State Street Investor Confidence Index® è aumentato leggermente arrivando a quota 81,4. L’indice, che misura la fiducia degli investitori a livello globale, è cresciuto di 3,8 punti dall’ultima rilevazione di febbraio, quando si era attestato a quota 77,6.
L’aumento è stato trainato dall’incremento di 11 punti dell’Ici europeo, salito a quota 117,5, così come da un aumento più contenuto di quello nordamericano di 0,9 punti, salito a quota 73,9. L’indice asiatico è sceso invece di 6,3 punti, arrivando a 91,9.
“A fronte delle crescenti tensioni nel settore bancario statunitense, gli investitori istituzionali hanno continuato ad assumere un atteggiamento difensivo, con l’Ici globale che a marzo si è attestato a 81,4, ben al di sotto del livello neutrale di rischio di 100 punti”, sottolinea Rajeev Bhargava, head of investor behavior research di State Street Associates.
“Sebbene il sentiment complessivo sia rimasto debole, è importante segnalare che la fiducia degli investitori non si è ulteriormente indebolita a marzo, ma anzi si è leggermente rafforzata, con l’Ici globale che ha registrato un aumento di circa 4 punti. In effetti, il dato nordamericano si è mantenuto stabile fino a marzo, anche se a livelli deboli, probabilmente sostenuto dalle voci secondo cui la Fdic estenderà l’assicurazione a tutti i depositi, mentre in Europa l’ottimismo degli investitori è nettamente aumentato. L’Asia è stata l’unica regione a registrare un calo del sentiment, mentre il comportamento degli istituti a marzo ha dimostrato un certo livello di resistenza alla recente ondata di volatilità dei mercati”, conclude.
