Per Columbia Threadneedle Investments, le azioni europee potrebbero sovraperformare le loro controparti statunitensi. Ecco perché
Nelle ultime settimane si è assistito ad un miglioramento del contesto macroeconomico nel Regno Unito e in Europa. In larga parte, secondo Steven Bell, chief economist Emea di Columbia Threadneedle Investments, questo scenario è dovuto al calo dei prezzi del gas naturale. C’è infatti la concreta possibilità che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi scenda sotto il 3% alla fine di quest’anno, sia in Europa che nel Regno Unito. Inoltre, con l’allontanarsi della paura di prezzi energetici alle stelle, la fiducia dovrebbe aumentare e la spesa crescere.
“Finora – osserva l’economista – i segnali ricevuti si sono rivelati a sostegno di un simile scenario. I dati economici sono stati molto più forti del previsto sia nel Regno Unito che nell’area euro. Nonostante le preoccupazioni per la crisi del credito negli Stati Uniti e l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, non si sono verificate corse agli sportelli nel Regno Unito o in Europa e anche le preoccupazioni per Deutsche Bank sono diminuite”.
Bell fa anche notare che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi è già scesa in modo significativo nell’Area dell’euro: gli ultimi dati parlano di un 6,9%, in calo rispetto al picco del 10,7% di ottobre 2022. “I progressi sono stati molto più lenti nel Regno Unito, dove l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi rimane superiore al 10%, ma riteniamo sia solo questione di tempo prima che crolli anche qui – chiarisce -. Il fattore che ci aspettiamo comporti uno slancio ulteriore nel tempo è legato alla spesa dei consumatori in Germania. La fiducia dei consumatori è nel complesso aumentata, i redditi reali stanno crescendo, le bollette energetiche sono in calo ed è disponibile ancora un sacco di denaro non speso dopo il generoso sostegno fiscale durante la pandemia”.
“Ovviamente non stiamo parlando di un boom economico. Ma il diffuso timore di recessione che si era manifestato lo scorso autunno si è rivelato infondato e nel 2023 ci aspettiamo di assistere a una crescita lenta e costante sia in Europa che nel Regno Unito”, precisa l’economista, secondo cui uno dei principali venti contrari per il Regno Unito è rappresentato oggi dall’aumento dei tassi ipotecari. Quest’ultimi sono aumentati anche in Europa, ma l’impatto è più forte nel Regno Unito, in parte perché i tassi ipotecari sono scesi così tanto, ma anche perché il fatturato del mercato immobiliare britannico è superiore a quello di molti altri Paesi europei.
Questo, secondo Bell, determina importanti conseguenze per la politica monetaria. “La Banca Centrale Europea può dirsi soddisfatta che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi complessiva si sia attenuata; tuttavia, l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi di fondo non è diminuita e l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi salariale sta accelerando – argomenta -. Con il miglioramento delle prospettive di crescita, ci aspettiamo che la Bce continui ad aumentare i tassi. Se, come prevediamo, gli Stati Uniti entreranno in recessione entro la fine dell’anno, i tassi americani potrebbero scendere al di sotto di quelli europei, il che rappresenterebbe un cambiamento davvero drammatico”.
“Alla luce di tutto questo, l’euro e la sterlina potrebbero continuare a rafforzarsi rispetto al dollaro Usa. Sebbene riteniamo che un eventuale rialzo della sterlina sarà comunque limitato dal freno all’economia derivante dai tassi ipotecari, il che significa che la Banca d’Inghilterra potrebbe non aumentare ulteriormente i tassi. Nel complesso, con un’economia migliore, anche le azioniLe azioni sono titoli rappresentativi del capitale di una so... Leggi europee potrebbero sovraperformare le loro controparti statunitensi”, conclude.