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Assegno familiare, scattano gli aumenti

L’aiuto (da non confondere con l’Assegno unico) è destinato ai nuclei senza figli. E da luglio sale dell’8,1%, sulla base dell’andamento dell’inflazione

Al via gli aumenti per l’Assegno al nucleo familiare (Anf) o assegno familiare. L’aiuto, destinato alle famiglie senza figli, dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024 verrà infatti incrementato dell’8,1% sulla base del tasso di inflazione.

Cos’è l’Assegno familiare

L’Assegno per il nucleo familiare è una prestazione pensata per aiutare le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente i cui nuclei siano composti da più persone e i cui redditi siano al di sotto dei limiti stabiliti di anno in anno dalla legge. È destinato solo alle famiglie senza figli, dato che per gli altri è stato istituito l’Assegno unico e universale. Possono beneficiarne quindi i nuclei composti solo da coniugi o da fratelli o da zii e nipoti.

Spetta appunto ai lavoratori dipendenti (compresi quelli in malattia, in cassa integrazione, in disoccupazione, in mobilità indennizzata, assistiti per tubercolosi), ai pensionati del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ai pensionati dei fondi speciali come autoferrotranvieri, elettrici, gas, esattoriali, telefonici, personale di volo e ai lavoratori parasubordinati, cioè a coloro che si sono iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi.

L’ammontare dell’Assegno familiare varia seconda del numero di persone che compongono il nucleo e dal reddito complessivo. Questo, in particolare, deve risultare al di sotto di una certa soglia stabilita per legge e deve essere composto per almeno il 70% dal lavoro dipendente e assimilato, o dalla pensione. Per i lavoratori dipendenti, vene pagato direttamente dal datore di lavoro, che poi detrae la somma dai contributi all’Inps. Negli altri casi, a pagare è invece direttamente l’Inps. La domanda va sempre presentata online all’Istituto pensionistico.

Di quanto aumentano gli assegni familiari

I livelli di reddito per il pagamento dell’Assegno familiare vengono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ogni anno. La rivalutazione è in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Quest’anno, sulla base della variazione dell’inflazione calcolata dall’Inps tra il 2021 e il 2022, l’importo dell’Assegno familiare aumenta dell’8,1%.

Allegata alla circolare Inps n.55 (disponibile qui) c’è la tabella con i nuovi livelli reddituali e i corrispondenti importi mensili della prestazione da applicare alle diverse tipologie di nuclei. I tre criteri principali su cui viene calcolato il valore dell’assegno familiare sono infatti la tipologia del nucleo, il numero dei suoi componenti e il reddito totale annuo.

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