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Benzina, nuovi rincari. Il governo studia una social card

caro benzina

Il prezzo medio servito della benzina sale a 2,090 euro. I consumatori: rispetto a maggio un pieno costa 7 euro in più, il governo tagli le accise

Ancora un aumento, l’ennesimo, per i carburanti. Le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa risultano infatti stabili sul self e in lieve aggiustamento sul servito. Con il prezzo della benzina che sale a 2,090 euro al litro. È quanto emerge dall’Osservaprezzi del Mimit aggiornato alle 8 di lunedì 28 agosto, che ha immediatamente scatenato la protesta dei consumatori. Le associazioni chiedono da settimane un taglio delle accise, ma il governo starebbe studiando un bonus benzina sul modello della social card “Dedicata a te”

Benzina, i prezzi continuano a salire

Nel dettaglio il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,952 euro al litro, con i diversi marchi compresi tra 1,944 e 1,972 euro/litro (no logo 1,945). Il prezzo medio del diesel self rimane a 1,854 euro al litro, con le compagnie tra 1,846 e 1,881 euro al litro (no logo 1,846).

Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio è 2,090 euro al litro (2,089 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 2,021 e 2,149 euro al litro (no logo 1,998). La media del diesel servito è 1,994 euro al litro (contro 1,992), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi tra 1,928 e 2,049 euro al litro (no logo 1,900). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,710 e 0,740 euro al litro (no logo 0,692). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,397 e 1,462 euro al litro (no logo 1,397).

I consumatori: via le accise sulla benzina

“Si conferma il caro-rientro dalle ferie estive denunciato da Assoutenti, con i carburanti che nell’ultima settimana hanno registrato nuovi rialzi”, scrive l’associazione dei consumatori. La benzina, analizza Assoutenti, ha raggiunto nell’ultima settimana 1,947 euro al litro, il gasolio 1,847 euro, con un incremento in appena tre mesi del +7,7% per la verde e addirittura del +12% per il diesel. Rispetto a maggio un pieno di benzina costa oggi agli automobilisti 7 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10 euro.

“La stangata sul rientro degli italiani dalle vacanze estive da noi denunciata trova piena conferma nei dati forniti oggi dal Mase – afferma il presidente Furio Truzzi –. Ci aspettavamo dal Consiglio dei ministri di ieri misure sui carburanti, a partire dal taglio delle accise in caso di prezzi superiori ai 2 euro al litro. Ma per adesso sul tema il governo sembra rimanere silente”.

“Di certo la possibilità di un bonus benzina per i nuclei meno abbienti, provvedimento che sarebbe allo studio dell’esecutivo, non appare la soluzione al problema. Infatti i listini dei carburanti devono scendere per tutti, in particolare per il trasporto merci, in considerazione degli effetti disastrosi dei rialzi alla pompa sui prezzi dei prodotti trasportati. A partire dagli alimentari che stanno già subendo le conseguenze del caro-benzina. È per questo che il Governo deve tagliare automaticamente le accise quando i listini dei carburanti superano i 2 euro al litro”, conclude.

Pieno sempre più caro

Sulla stessa linea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Prosegue l’agosto rovente sul fronte dei prezzi dei carburanti! La benzina si conferma ai livelli più alti dalla rilevazione settimanale del 18 luglio 2022. Mentre per il gasolio non si aveva un prezzo così alto dal 13 febbraio 2023, oltre 6 mesi fa. Insomma, il fallimento della pubblicazione del prezzo medio  è ora sotto gli occhi di tutti. Anche se all’epoca eravamo stati i soli, insieme all’Antitrust, ad averlo previsto, evidenziando che la mediana della distribuzione dei prezzi è inferiore alla media”.

Ossia, spiega Dona, sono di più i distributori virtuosi che avendo comunque un prezzo sotto la media sono ora invogliati a farlo lievitare fino ad avvicinarsi alla media rispetto a quelli esosi e cari incentivati ad abbassare i loro listini. Con il brillante risultato di livellare i prezzi verso l’alto. “Anche se nell’ultima settimana i prezzi sono saliti solo dello 0,1%, avendo già raggiunto nelle settimane passate livelli stratosferici, dalla fine di luglio un litro di benzina è rincarato di quasi 5 cent (4,977 cent), pari a 2 euro e 49 cent per un pieno di 50 litri. Mentre per il gasolio il rialzo è di oltre 10 cent al litro (10,125 cent), pari a 5 euro e 6 cent a rifornimento”. 

Insomma, secondo l’Unc, il rientro dalle vacanze è costato agli italiani il 2,6% in più per chi ha un’auto a benzina e il 5,8% per chi ha va a gasolio. “Ci aspettavamo – prosegue Dona – che il governo ieri prendesse provvedimenti contro il caro carburanti. E invece continua a lavarsene le mani, preferendo continuare a incassare miliardi, visto che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva. Basterebbe una riduzione di 5 cent sulle accise, un quinto dello sconto di Draghi, per riportare la benzina sotto 1,9 euro al litro (1,887) e il gasolio sotto 1,8 euro (1,786). Con un costo di 200 milioni al mese per l’Erario. Evidentemente il ministro Giorgetti quei soldi preferisce incassarli, considerando gli automobilisti dei polli da spennare”.

Il governo studia il bonus benzina

Contro il caro-carburanti, il governo starebbe appunto pensando a un bonus per aiutare le famiglie meno abbienti. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. L’ipotesi allo studio sarebbe di rilasciare una social card destinata al rifornimento ‘una tantum’ di benzina o gasolio per gli automobilisti con redditi bassi. Una soluzione con modalità e requisiti della carta per i beni alimentari, ‘Dedicata a te’ da 382,50 euro destinata all’acquisto di prodotti di prima necessità.

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