Investi

Usa, atterraggio morbido in vista

Secondo Natixis Im, la combinazione tra i lenti progressi di disinflazione e un mercato del lavoro in via di normalizzazione si sta traducendo in un lento rallentamento dell’economia Usa

Negli Stati Uniti la lotta all’inflazione continua, la disoccupazione è in calo, anche se il mercato del lavoro rimane rigido. Secondo Jack Jansiewicz, portfolio manager di Natixis Im, le probabilità di un atterraggio morbido continuano a salire di giorno in giorno. “I bilanci delle famiglie rimangono solidi – osserva -, beneficiando di una riduzione della leva finanziaria dovuta all’eccesso di risparmio indotto dagli stimoli economici legati al Covid e al potenziamento delle reti di sicurezza sociale. Anche i bilanci aziendali sono in ottima forma, avendo estinto il debito a livelli storicamente bassi e accumulando liquidità che ha portato i livelli di copertura degli interessi ai massimi storici. Molti hanno guardato a questo ciclo attraverso la lente di una tradizionale contrazione del credito. E questo è il modo in cui si sono storicamente evoluti i tipici cicli di restringimento”.

Ma Jansiewicz fa notare che questo periodo è guidato più da una prospettiva di ciclo del reddito, data l’impennata senza precedenti dei benefici legati agli stimoli. Questa dinamica, a suo parere, ha confuso la tipica tabella di marcia del tightening, inducendo molti a fraintendere le prospettive di crescita degli Stati Uniti. “La chiave di questa prospettiva – chiarisce – risiede nella forza del mercato del lavoro, che continua a normalizzarsi dagli squilibri causati dal Covid. Le aree del mercato che hanno registrato una carenza di manodopera hanno dovuto aumentare i salari per attirare i dipendenti. Con la normalizzazione del mercato del lavoro, stiamo assistendo a un lento ritorno all’equilibrio nelle aree che hanno riscontrato una carenza di manodopera”.

“In questo modo – prosegue – la necessità di pagare di più per attirare i lavoratori si attenua, esercitando una pressione al ribasso sui salari. Inoltre, questa pressione al ribasso sui salari è accompagnata da impulsi disinflazionistici, in quanto la normalizzazione della catena di approvvigionamento continua e i cosiddetti shelter cost (totale medio mensile di tutte le spese di alloggio sostenute dalle famiglie) si riducono”. 

Per Jansiewicz, quindi, la combinazione di questi progressi di disinflazione (che sono ancora numerosi) e di un mercato del lavoro in via di normalizzazione si sta manifestando in un lento rallentamento dell’economia statunitense. E questo ambiente ‘goldilocks’ contribuisce a tenere a galla i consumatori, mentre le pressioni inflazionistiche continuano a diminuire. “Se mai ci fosse un prototipo per un atterraggio morbido, avrebbe proprio questo aspetto”, sottolinea.

Per l’esperto, la geopolitica è destinata a scaldarsi nelle prossime settimane, quando il governo degli Stati Uniti si troverà ad affrontare un potenziale shutdown: senza l’approvazione di un bilancio per il prossimo anno, il governo statunitense sarà costretto ad approvare misure di finanziamento a breve termine o a chiudere i battenti. Ed è probabile che una simile mossa abbia un impatto limitato sui mercati, dato che si è già percorsa questa strada. 

“Tuttavia, si tratta di un rischio fondamentale da tenere in considerazione, soprattutto alla luce del recente declassamento sovrano da parte di Fitch e della minaccia di abbassare il rating del credito del sistema bancario statunitense. La principale ricaduta di tale rischio si manifesterebbe attraverso il canale della fiducia. Riteniamo che le eventuali ricadute di un tale evento siano di breve durata e attribuiamo una bassa probabilità che tale evento abbia un impatto significativo sui mercati”, conclude Jansiewicz.

Commenta

Articoli correlati

Giappone, nel 2024 emergeranno molte opportunità 

Enzo Facchi

Da Axa Im tre Etf sugli Stati Uniti

Enzo Facchi

Cina, è ora di tornare a puntare sul Dragone

Enzo Facchi
UA-69141584-2