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Fed, tassi fermi e orientamento hawkish

Secondo La Française Am, Powell non toccherà il costo del denaro ma il dot plot continuerà a mostrare un ulteriore stretta entro fine anno

Gli investitori hanno pochi dubbi sul fatto che nella riunione del 19-20 settembre la Federal Reserve statunitense lascerà i tassi di riferimento invariati al 5,25%-5,50%. Ma questo meeting potrebbe portare molta volatilità sui mercati, viste le numerose incertezze sulla direzione delle future decisioni del Fomc. Secondo François Rimeu, chief strategist di La Française Am, il presidente Jerome Powell dovrebbe ripetere quanto detto alla conferenza di Jackson Hole: ‘la lotta contro l’inflazione è tutt’altro che conclusa”, la Fed “continuerà a impegnarsi finché il lavoro non sarà terminato’ e ‘il ripristino della stabilità dei prezzi richiederà probabilmente un periodo prolungato di tassi di interesse elevati’.

“Anche se la Fed è e rimane ‘data dependent’, riteniamo che Jerome Powell inizierà a preparare il mercato per un potenziale aumento dei tassi prima della fine dell’anno, a causa di una crescita economica ancora al di là del suo livello potenziale (surriscaldamento), di un mercato del lavoro che mostra pochi segni di moderazione e di un barile di petrolio in forte aumento da giugno. Continua la riduzione del bilancio al ritmo di 95 miliardi di dollari al mese”, afferma lo strategist.

Rimeu si aspetta che il dot plot continui a mostrare un ulteriore rialzo dei tassi entro la fine dell’anno, anche se i cambiamenti degli elettori rendono difficili le previsioni. “I ‘punti’ per il 2024 e il 2025 dovrebbero essere invariati e il ‘punto’per il 2026, che appare per la prima volta, dovrebbe essere in linea con il ‘punto’ a lungo termine. Per quanto riguarda quest’ultimo, non ci sembra impossibile che venga rivisto al rialzo”, afferma.

Quanto alle previsioni macroeconomiche, per lo strategist la crescita verrà rivista significativamente al rialzo nel 2023, dall’1% al 2%, ma resterà invariata nel 2024 e nel 2025. “Nel 2026 si prevede una crescita vicina a quella potenziale, pari all’1,8%. Anche il tasso di disoccupazione del 2023 dovrebbe essere rivisto leggermente al ribasso, dal 4,1% al 3,9%. Un tasso di inflazione che non dovrebbe essere rivisto in modo significativo”, osserva.

“In sintesi, ci aspettiamo che la Federal Reserve mantenga un orientamento da falco in questa conferenza stampa e ribadisca il messaggio che i tassi dovranno rimanere elevati per un lungo periodo di tempo al fine di riportare l’inflazione al 2%. Questa riunione potrebbe quindi portare a un aumento dei tassi e a un moderato appiattimento delle curve dei rendimenti”, conclude Rimeu.

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