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La via degli Etf per puntare sui dividendi

Etf dividendi

Gli elementi da prendere in considerazione nella scelta degli Etf che consentono di perseguire una strategia di investimento focalizzata sui dividendi

a cura di Simone Rosti, responsabile per l’Italia e Sud Europa di Vanguard

Chi acquista azioni si concentra spesso sulle opportunità legate al prezzo. Tuttavia, spesso si dimentica che le azioni hanno anche un’altra componente di rendimento da offrire. Stiamo parlando del dividendo, pagato agli azionisti come partecipazione agli utili dell’azienda. Mentre i prezzi delle azioni possono fluttuare in base al sentiment e alle notizie di mercato, i dividendi sono relativamente affidabili e possono stabilizzare il portafoglio. Ci sono comunque alcuni fattori importanti da considerare nella scelta dei prodotti più adeguati.

Le caratteristiche speciali dei dividendi

Gli investitori possono beneficiare dei dividendi in due modi. In primo luogo, è stato dimostrato che la distribuzione dei dividendi contribuisce alla performance dei titoli. In media, il 25%-35% del rendimento totale delle azioni nel lungo periodo deriva dai dividendi. L’altro punto è che le società hanno generalmente un certo interesse a distribuire dividendi in modo affidabile. È vero che i dividendi possono essere ridotti o annullati a causa di cali degli utili o perdite, ma l’esperienza passata ha dimostrato che i cali degli utili di solito non incidono integralmente sui dividendi. In questo modo, il dividendo contribuisce a rendere il portafoglio azionario più “resistente alle intemperie”: quando il sole splende sul mercato azionario, il dividendo fornisce un gradito ritorno aggiuntivo. Nei momenti di tempesta, con un andamento negativo dei prezzi, invece, i dividendi contribuiscono a stabilizzare il portafoglio.

Cosa sono gli Etf sui dividendi

L’obiettivo di un Etf è generalmente quello di replicare il più fedelmente possibile un indice di riferimento sottostante. Si parla di Etf sui dividendi se l’indice è un portafoglio di cosiddetti titoli con dividendo. In pratica, si tratta soprattutto di titoli che hanno un dividend yield superiore alla media. Per esempio, il Ftse All-World High Dividend Yield Index è un indice su dividendi globale e molto diversificato che, attraverso una riclassificazione periodica, include quei titoli dell’indice Ftse All-World che si prevede abbiano i dividend yield più elevati in base alle stime sui dividendi e non in base al loro storico dei pagamenti.

Il dividend yield misura l’entità delle distribuzioni annuali (attese) rispetto al prezzo corrente dell’azione. Un’azione con un dividend yield del 4%, per esempio, offre all’investitore un ritorno di tutto rispetto anche in caso di prezzi statici. Un’azione con un dividend yield di appena l’1%, invece, dovrebbe salire di prezzo del 3% per ottenere lo stesso ritorno totale. Un’altra considerazione è che molte (anche se non tutte) società con alti dividend yield hanno bilanci sani, sono ben dotate di capitale proprio e hanno un andamento relativamente stabile delle vendite e degli utili.

Gestione passiva, Etf e fondi indicizzati. Le differenze

Cosa guardare nella scelta di un Etf sui dividendi

Innanzitutto, gli Etf sui dividendi orientati in modo eccessivo verso una nicchia di mercato e quindi concentrati su pochi titoli andrebbero valutati in modo critico. Questo perché un’eccessiva concentrazione contraddice l’idea di diversificazione. In linea di massima, più i rischi sono distribuiti tra regioni, Paesi e settori, più un indice è “stabile”. Occorre inoltre fare attenzione che l’indice di riferimento su cui si basa l’Etf abbia un livello interessante in termini di dividend yield. Questo perché entrambi gli elementi, ossia diversificazione e dividend yield, contribuiscono in larga misura a rendere interessanti gli investimenti in dividendi, in quanto consentono di ottenere un reddito aggiuntivo e, allo stesso tempo, di stabilizzare il portafoglio.

In tale contesto, gli Etf che replicano indici su dividendi ampiamente diversificati a livello globale possono essere una buona scelta. A titolo di esempio, va citato ancora una volta l’indice Ftse All-World High Dividend Yield. Attualmente include 1.826 titoli con dividendi provenienti da 49 Paesi e 20 settori. Nessun altro indice su dividendi presenta al momento una diversificazione più ampia tra mercati industrializzati ed emergenti. L’indice Ftse All-World High Dividend Yield presenta inoltre un andamento positivo in termini di dividend yield, che oggi è superiore al 4 per cento. In termini comparativi, il dividend yield del mercato azionario globale (senza focus sui dividendi) è pari al 2,1%, solo la metà.

La qualità e i costi sono importanti

Ci sono altri criteri importanti da considerare nella scelta di un prodotto, come la competenza e l’esperienza del provider di Etf. La qualità di un Etf si misura altresì in base alla capacità di replicare un indice nel lungo periodo. Se questo obiettivo è raggiunto in maniera non adeguata possono verificarsi deviazioni indesiderate tra l’andamento dell’indice e quello dell’Etf. La cosiddetta tracking difference fornisce informazioni sull’entità di tali scostamenti. I costi dell’Etf sono un altro importante criterio di selezione. Le informazioni al riguardo sono fornite dal total expense ratio, o Ter. Per gli Etf su dividendi, il Ter è solitamente compreso tra lo 0,25% e lo 0,5% all’anno.

Ampia gamma di applicazioni

Gli ETF sui dividendi possono essere utilizzati per perseguire diversi obiettivi di investimento. Sono adatti sia per essere integrati tatticamente nel portafoglio sia per investimenti di lungo termine come i piani di risparmio. L’obiettivo può anche essere quello di generare un rendimento aggiuntivo regolare. In questo caso, l’ETF dovrebbe essere disponibile anche nella versione a distribuzione. Ciò significa che i dividendi e gli altri rendimenti generati sono regolarmente versati all’investitore e non reinvestiti come nel caso dei cosiddetti ETF ad accumulazione. La maggior parte degli ETF sui dividendi, come il Vanguard FTSE All-World High Dividend Yield UCITS ETF, sono quindi disponibili sia nella versione a distribuzione sia in quella ad accumulazione.

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