Per Rbc BlueBay, gli asset privati possono essere una componente importante di portafogli ben diversificati. Ma, come per ogni asset class, esiste un’allocazione target appropriata
Nell’ultimo decennio i mercati privati hanno registrato un’enorme crescita. Sia il private equity sia il credito privato possono offrire agli investitori profili di rendimento differenziati e flussi di cassa complementari alle loro controparti quotate. “Negli ultimi dieci anni, i fondi privati sono triplicati, raggiungendo oltre 100.000 veicoli, e gli asset sono aumentati fino a quasi 30.000 miliardi di dollari di capitale investito e impegnato”, spiega Andrzej Skiba, head of Us fixed income di Rbc BlueBay, che sottolinea come anche la base degli investitori di questi tipi di fondi si sia evoluta. “Gli asset privati non sono più un’opzione solo per istituzioni finanziarie come fondi pensione, compagnie assicurative ed endowment. Gli investitori retail stanno iniziando ad avere accesso a questo mercato attraverso vari veicoli”, evidenzia.
Il lungo periodo di “ramp-up” può comportare dei rischi
Per concezione, secondo l’esperto, i fondi privati hanno storicamente beneficiato del fatto di mantenere i propri investitori più a distanza rispetto ai fondi pubblici. “Le metodologie di determinazione dei prezzi dei fondi privati possono essere poco trasparenti, l’attribuzione della performance sottostante può essere meno chiara e la liquidità è relativamente scarsa. Per queste e altre ragioni, l’ingresso e l’uscita dai mercati privati richiedono molto tempo”, osserva.
L’attenzione normativa sui mercati privati
Poiché la base di investitori per questi asset è cambiata e le dimensioni del mercato sono aumentate, si sta iniziando a registrare una maggiore attenzione dal punto di vista normativo sui mercati privati. “Per esempio – chiarisce Skiba – alla fine di settembre la Securities and Exchange Commission ha votato per richiedere ai fondi di private equity, venture capital e hedge fund di fornire agli investitori relazioni trimestrali dettagliate sulla performance e una maggiore chiarezza sulle commissioni. Ciò è in netto contrasto con il prospetto trimestrale del conto capitale che gli investitori ricevono attualmente, che non contiene alcun dettaglio sostanziale. Anche le autorità di regolamentazione europee stanno applicando e prendendo in considerazione modifiche simili alla governance di questo mercato”.
Uno sguardo al futuro
Per l’esperto, resta da vedere fino a che punto si spingerà il maggiore controllo normativo e fino a che punto sarà dannoso o utile per il settore. “Detto questo, quando un’operazione ben nota diventa tanto affollata da indurre le autorità di regolamentazione a reagire, siamo generalmente propensi alla cautela. La gestione attiva e di qualità si rivelerà più importante che mai”, rimarca.
Per Skiba, gli asset privati possono essere una componente importante di portafogli di investimento ben diversificati. “Riteniamo che apportino un flusso di rendimento meno correlato ai portafogli fortemente ponderati sul fixed income tradizionale. Tuttavia, come per ogni asset class, esiste un’allocazione target appropriata per il settore, in base agli obiettivi di flusso di cassa, liquidità e rischio”, conclude.