Per Payden & Rygel se la ripresa del manifatturiero e la resilienza dei consumatori dovessero restare costanti, il rischio di un’imminente recessione negli Usa verrebbe meno
Segnali positivi dall’economia Usa. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati la scorsa settimana secondo l’Economic team di Payden & Rygel. I numeri, scrivono gli analisti, “indicano che negli Stati Uniti le vendite al dettaglio del cosiddetto ‘gruppo di controllo’, che esclude dal paniere auto, benzina, materiali per l’edilizia e servizi alimentari, hanno registrato un aumento dello 0,6% a settembre e del 3,8% su base annua, raggiungendo così un nuovo picco. Per dirla brevemente: i consumatori statunitensi non perdono terreno”.
Sul fronte della produzione di beni, per l’Economic team di Payden & Rygel gli sviluppi sono stati meno pubblicizzati ma non per questo meno significativi. “Come è noto – si legge -, la produzione di beni ha vissuto fasi alterne: prima lo stop, poi lo slancio e infine il crollo durante l’era Covid (2020-2022). Ultimamente proprio la debolezza del settore manifatturiero è stata alla base di diverse view ribassiste. Tuttavia, la produzione di beni sembra aver toccato il fondo: l’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero (Pmi), pur rimanendo al di sotto dei 50 punti, si è mosso dal minimo di 46 precedentemente registrato, salendo a 49 nel mese di settembre”.
Per gli esperti quindi i dati della settimana mostrano un notevole aumento della produzione industriale in settembre, con un incremento costante rispetto a un anno fa. “Se le due dinamiche, la ripresa del settore manifatturiero e la resilienza dei consumatori, dovessero restare costanti, il rischio di un’imminente recessione economica negli Usa verrebbe meno”, concludono.