Per Schroders, con i mercati in balia di venti contrari, meglio concentrarsi sulle occasioni regionali nell’ambito dell’azionario, del debito europeo investment grade e delle materie prime
Negli ultimi mesi i mercati sono stati influenzati da forze ed eventi diversi che non hanno permesso di evidenziare un trend specifico. Lo stesso presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha paragonato l’attuale processo decisionale a quello di una ‘navigazione che segue le stelle con il cielo nuvoloso’. “Se da un lato l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi si è mossa nella giusta direzione, dall’altro una crescita sostenuta fa temere che il ciclo di rialzi dei tassi non sia ancora finito. Inoltre, si è registrata una significativa divergenza a livello regionale. Si tratta di un trend che ci aspettavamo di vedere con il riemergere dei cicli dei tassi d’interesse, ma è stato interessante vedere le correnti incrociate che si sono fatte sentire dopo un periodo così lungo in cui le varie regioni si erano mosse all’unisono”, osserva Johanna Kyrklund, group chief investment officer and co-head of investment di Schroders.
L’esperta fa anche notare come l’economia statunitense sia ancora un po’ troppo surriscaldata, mentre la Cina è alle prese con un settore immobiliare debole. “Il Giappone ha registrato un’impennata grazie alla posizione presa dalla banca centrale, mentre l’Europa ha vissuto un’estate decisamente fiacca dal punto di vista della crescita”, aggiunge.
“Come abbiamo delineato nella nostra roadmap di medio termine negli ultimi due anni – afferma quindi la Kyrklund – ci aspettiamo un’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi più elevata rispetto a un determinato livello di crescita, a causa di una serie di trend strutturali come la scarsità di manodopera, l’accorciamento delle catene di approvvigionamento e la transizione energetica. Abbiamo classificato queste tendenze come le ‘3D’: demografia, deglobalizzazione e decarbonizzazione”. A questa roadmap, l’esperta sovrappone una visione più ciclica, basata sulla fase del ciclo dei tassi d’interesse. “A tal proposito – chiarisce – riteniamo di essere sul punto di raggiungere un plateau, via via che le banche centrali osservano l’impatto dei rialzi dei tassi effettuati finora e vedono i segnali del fatto che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi si sta muovendo nella giusta direzione”.
Le aree nel mirino
“A giugno l’economia statunitense si è dimostrata più solida di quanto ci aspettassimo. Di conseguenza, abbiamo chiuso la nostra posizione di sottopeso sull’azionario e siamo passati a una visione tatticamente positiva in vista della fine dell’anno”, spiega quindi la Kyrklund. Dato che si aspetta una stabilizzazione della volatilità obbligazionaria e considerando che l’economia statunitense continua a generare una crescita positiva, per l’esperta che la narrativa dell’atterraggio morbido può consentire all’S&P 500 di realizzare ulteriori guadagni. “Rimaniamo positivi sull’azionario giapponese, visto l’atteggiamento accomodante della Bank of Japan, mentre siamo negativi sull’azionario tedesco, dove il rallentamento economico sta prendendo slancio. In sintesi, stiamo sfruttando le divergenze regionali nelle nostre view azionarie”, completa.
Gli stili azionari sono più difficili da distinguere, a detta dell’esperta: da un lato, un contesto di tassi d’interesse più elevati dovrebbe sostenere i titoli value, in quanto gli utili a breve termine tendono a diventare più preziosi in questi momenti. Dall’altro, la disruption tecnologica continua a essere una forza potente che sostiene i titoli growth.
Per quanto riguarda il fixed income, la Kyrklund si aspetta che i rendimenti si stabilizzino con l’attenuarsi dell’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi, ma dato che non vede una recessione imminente o un cambio di rotta della Fed, preferisce detenere debito europeo investment grade per aumentare la sensibilità ai tassi d’interesse ottenendo un rendimento interessante. “L’esposizione alle materie prime in un mondo caratterizzato da un’offerta più limitata e da un aumento del rischio geopolitico offre vantaggi a lungo termine – prosegue -. Le consideriamo inoltre una buona fonte di diversificazione nel caso in cui la crescita e l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi rimangano più elevate del previsto”.
“In sintesi, ci concentriamo sulle opportunità regionali nell’ambito dell’azionario, del debito europeo investment grade e delle materie prime, ma terremo d’occhio la direzione in cui soffia il vento”, conclude la Kyrklund.