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Investitori istituzionali, partecipazioni azionarie ai minimi da 29 mesi

Bce

Ad ottobre lo State Street Risk Appetite Index è sceso a quota -0.55 da -0.18, evidenziando un’ulteriore riduzione delle partecipazioni in asset rischiosi. Aumentano le allocazioni di liquidità

Ad ottobre lo State Street Risk Appetite Index è sceso a quota -0.55 da -0.18, evidenziando che, complessivamente, gli investitori di lungo periodo hanno ridotto ulteriormente le loro partecipazioni in asset rischiosi. È il dato più rilevante che emerge degli State Street Institutional Investor Indicators relativi al mese scorso, da cui risulta evidente un comportamento avverso al rischio. 

“Gli investitori avevano già assunto un atteggiamento difensivo prima dello scoppio della guerra in Medio Oriente – spiega Michael Metcalfe, head of macro strategy di State Street Global Markets -, ma da allora lo sono diventati ancora di più. In ogni settimana del mese abbiamo osservato flussi di riduzione del rischio su azioni, obbligazioni, valute e materie prime. Sui ventidue fattori che compongono il nostro Risk Appetite Index, 12 sono negativi (o il 55%), evidenziando una riduzione dell’esposizione al rischio da parte degli investitori. Questo dato corrisponde al livello minimo di propensione al rischio registrato finora quest’anno”.

L’esperto fa poi notare come, a fronte dell’apparente sfiducia degli investitori durante il mese di ottobre, il mese di novembre sia iniziato in modo più positivo per i mercati azionari. “Ma temiamo che i mercati rischino di ripetere un errore simile a quello dell’inizio dell’anno, diventando eccessivamente ottimisti sulle prospettive di taglio dei tassi d’interesse, considerando che il contesto macro e geopolitico è ancora complesso”, avverte.

Gli indicatori delle partecipazioni di State Street mostrano poi che le allocazioni di liquidità da parte degli investitori di lungo termine sono aumentate di altri otto decimi di punto percentuale, salendo al 21,1%, mentre le allocation nel reddito fisso sono scese dello 0,2%, raggiungendo il 28,3%, mentre le partecipazioni azionarie hanno subito un calo più consistente dello 0,6%, raggiungendo il 50,5%. “Le partecipazioni in liquidità sono aumentate di oltre il 6% rispetto al minimo raggiunto nel marzo 2022, compreso un aumento di quasi l’1% nel mese di ottobre – aggiunge Metcalfe -. Sebbene le partecipazioni in liquidità siano ora insolitamente elevate, rimangono significativamente al di sotto dei precedenti picchi raggiunti nei momenti più acuti di crisi durante la pandemia, la Grande Crisi Finanziaria e la bolla delle Dot-com. Le partecipazioni azionarie, in particolare, sembrano ancora sensibili ad un’ulteriore fuga verso la liquidità, poiché rimangono al di sopra della loro media storica, anche se sono ai minimi da 29 mesi”.

Gli Institutional Investor Indicators sono stati sviluppati da State Street Associates, la divisione di ricerca e advisory di State Street Global Markets. Misurano la fiducia degli investitori o la propensione al rischio in modo quantitativo, analizzando i modelli di acquisto e di vendita degli investitori istituzionali, ricavati dai 37 trilioni di dollari di asset in custodia e amministrazione di State Street. L’indice di propensione al rischio deriva dalla misurazione dei flussi degli investitori in ventidue diverse dimensioni di rischio tra azioni, valute, reddito fisso, asset legati alle materie prime e trend di asset allocation.

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