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Bce meno falco: verso un taglio dei tassi in primavera

Per IG Italia, i prezzi in calo oltre le attese a novembre confermano la frenata delle pressioni inflazionistiche. E cambiano le carte in tavola alla Bce

Nell’Eurozona l’inflazione nel mese di novembre ha mostrato, secondo le stime preliminari, un rallentamento su base annuale dal 2,9% di ottobre al 2,4%. Le aspettative del consensus erano fissate al 2,7%. L’indice core, esclusi energetici e alimentari, ha segnato un rallentamento ancora più evidente dal 4,2% al 3,6% (attese consensus al 3,9%).

Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, fa notare come il rallentamento delle pressioni inflazionistiche sia generalizzato in tutta Europa: l’inflazione annuale più bassa è stata registrata in Belgio (-0,7%), Italia (+0,7%), Finlandia (+0,8%), Lettonia (+1,1%). “I numeri odierni suggeriscono che i timori sulle pressioni inflazionistiche devono essere totalmente ridimensionati – spiega -. Le politiche monetarie restrittive della Banca centrale europea hanno raffreddato notevolmente le economie dell’eurozona. Soprattutto il settore dei servizi che aveva preoccupato nei mesi scorsi ha mostrato una discesa dei prezzi dello 0,9% su base mensile e una crescita del 4,0% su base annuale. Continua la caduta dei prezzi energetici (-2,2% m/m e -11,5% a/a)”.

Secondo l’esperto, queste cifre sull’inflazione confermano lo scenario di una Bce che manterrà i tassi di interesse sui livelli correnti nei prossimi meeting del Consiglio Direttivo. “I dati sull’andamento dei prezzi al consumo cancellano gran parte dei dubbi espressi dal governatore dell’istituto di Francoforte, Christine Lagarde che ha mostrato perplessità sul futuro sentiero dell’inflazione. È vero che al momento sono stati solamente gli ultimi due mesi che hanno mostrato un forte rallentamento della crescita dei prezzi al consumo. Tuttavia, se l’inflazione dovesse mostrare questo andamento anche nei prossimi mesi, necessariamente la politica monetaria della Bce dovrebbe cambiare portando a un taglio del costo del denaro in primavera”, conclude.

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