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Mercati, confermata la propensione al rischio

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Per Generali Investments, l’economia globale sta ripartendo. “Manteniamo un moderato sovrappeso sulle azioni e uno più consistente sul credito”

L’economia globale sta vivendo una grande riapertura e questo fa ben sperare gli investitori. Certo, contagi crescenti ancora colpiscono gran parte dell’Europa e dei mercati emergenti (India, Brasile), ma i Paesi ‘campioni’ nella diffusione del vaccino stanno aprendo la strada alla ripresa. Per questo Thomas Hempell, head of macro & market research di Generali Investments, conferma la propensione al rischio.

“Gli Stati Uniti beneficiano di un forte rimbalzo grazie alla riapertura di importanti settori, sostenuti da rilevanti pacchetti fiscali e dal persistente supporto della Fed – osserva -. Gli esempi di Regno Unito e Israele dimostrano che efficaci campagne di vaccinazione consentono una rapida normalizzazione di parti significative dell’economia. I rischi di mutazioni persistono, ma l’offerta di vaccini è notevolmente migliorata e ciò aiuterà l’Unione Europea a recuperare terreno durante la primavera e l’estate”.

“Un rimbalzo troppo rapido dei rendimenti è ancora una minaccia per gli asset rischiosi, insieme alle valutazioni elevate, ai crescenti flussi verso le azioni negli ultimi sei mesi e alle posizioni allungate in selezionati segmenti – precisa l’esperto -. Nel 2021, le azioni hanno già esteso il loro rally verso una crescita a due cifre, a beneficio della nostra posizione a favore del rischio. Eppure, ci sono buone ragioni per credere che l’ulteriore aumento dei rendimenti possa essere controllato e ben gestito. Negli Stati Uniti i Tips già scontano l’alta preoccupazione legata all’inflazione, con i mercati delle opzioni che stimano una probabilità del 30% che l’inflazione aumenti al 3% in cinque anni. Un’inflazione eccessiva rimane una minaccia remota in Europa, dove il significativo output gap fa sì che il compito principale della Bce sia stimolare l’economia con la reflazione”.

“In tale scenario, manteniamo la propensione al rischio nei nostri portafogli, con un moderato sovrappeso sulle azioni e uno più consistente sul credito”, afferma Hempell, che spiega di continuare a preferire i segmenti ciclici e value rispetto ai titoli più difensivi e growth. “Nel credito – prosegue -, vediamo particolare valore nei titoli finanziari e nel segmento high yield, mano a mano che la ripresa economica si consoliderà anche la leva finanziaria migliorerà, mentre i tassi di insolvenza stanno già raggiungendo il picco”.

“Manteniamo la posizione di sottopeso nei bond governativi europei core con scarso carry e un tendenza all’aumento dei tassi, con rischi orientati al superamento delle nostre previsioni di rendimento – conclude Hempell -. Ci piacciono i bond europei legati all’inflazione che, con l’avvicinarsi della ripresa, ancora presentano buone valutazioni. Il dollaro americano ha già ritracciato buona parte del suo incremento di inizio secondo trimestre, ed altri venti contrari lo penalizzeranno in concomitanza con la ripresa dell’economia globale”.

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