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Per Sycomore Am un fondo tematico sull’istruzione

La strategia Sri selezionerà aziende che forniscono l’accesso a un apprendimento permanente e di qualità a quanti più allievi possibile

Sycomore Am espande la sua gamma di fondi Sri con il lancio di un fondo azionario globale tematico focalizzato sull’istruzione, Sycomore Global Education. I gestori del fondo selezioneranno aziende che forniscono l’accesso a un apprendimento permanente e di qualità a quanti più studenti e allievi possibile, nell’ottica del 4° Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: “Un’educazione di qualità”.

Il settore dell’educazione è un mercato globale dal valore attuale di 6.000 miliardi di dollari e si calcola che raggiungerà i 10.000 miliardi di dollari entro il 2030. Questo mercato, che include un’ampia gamma di settori in tutto il mondo, è attualmente sottostimato dagli investitori. Eppure giocherà un ruolo chiave nei prossimi anni per la lotta contro l’ineguaglianza ed una crescita economica sostenibile. Il tema dell’educazione sarà approcciato con una prospettiva che guarda all’intero ciclo di vita, dalla scuola all’età adulta, attraverso l’istruzione continua e l’acquisizione di nuove capacità necessarie per il mercato del lavoro di domani.

Il fondo sarà gestito da Luca Fasan, che si è unito recentemente al team di investimento di Sycomore Am come portfolio manager, e da Frédéric Ponchon, partner e fund manager di Sycomore dal 2005. Il team di investimento cercherà crescita e qualità in tutto lo spettro della capitalizzazione di mercato, focalizzandosi su tre categorie di società.

Le “Education providers”, che forniscono prodotti e servizi di istruzione e formazione: questo pilastro investirà in scuole o università quotate e in soluzioni di apprendimento basate sulla tecnologia. Le “Enablers”, che aiutano a creare condizioni di apprendimento favorevoli: questo pilastro include aziende che si rivolgono ai bisogni degli allievi circa l’educazione, come soluzioni abitative per studenti e finanziamenti. E infine le società “Sponsor” che fanno leva sull’educazione per creare valore condiviso con i loro stakeholder, generando impatti economici e sociali positivi: nei paesi maturi come nei mercati in via di sviluppo, le aziende ricoprono un ruolo chiave nel formare il proprio personale ed il loro ecosistema (fornitori, clienti…). Intere fasce di molti settori stanno attraversando profondi cambiamenti, che possono causare perdite di lavoro, ma allo stesso tempo creano nuovi bisogni e professioni, che richiedono nuove abilità.

“Sebbene, in termini di capitalizzazione di mercato, il settore dell’educazione sia considerevolmente inferiore rispetto all’assistenza sanitaria, altro fattore chiave nell’accrescere il valore del capitale umano, nella sfera pubblica come in quella privata,esso offrirà notevoli vantaggi nei prossimi anni – spiega Fasan -. Entro i prossimi 12-18 mesi ci aspettiamo che in tutto il mondo si quoteranno circa 18 ‘unicorni’, tutti attivi nel settore dell’educazione o in aziende collegate direttamente al tema, per un valore totale di 64 miliardi di euro. Il settore dell’educazione beneficia di due fattori di crescita aggiuntivi: la digitalizzazione, una tendenza strutturale già in corso e che ha registrato un’enorme accelerazione con la crisi sanitaria, e la veloce espansione di un’ampia classe media al di fuori dei Paesi sviluppati”.

“Nel prossimo decennio, si stima che il numero di nuovi studenti che si registrano per una prima formazione aumenterà di 1 milione, per lo più in arrivo dai Paesi emergenti”, conclude Ponchon.

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