Appena il 38% crede in una gestione responsabile ed etica dei propri dati personali da parte dei fornitori di servizi finanziari. Peggio di noi solo i francesi. La ricerca
Quando si parla di dati personali e banche gli italiani si fanno subito diffidenti, tanto che il nostro Paese si piazza al penultimo posto al mondo per fiducia nei confronti degli istituti di credito e dei fornitori di servizi finanziari tradizionali in fatto di privacy. Lo certifica MoneyTransfers.com che ha analizzato i risultati di un sondaggio condotto da YouGov su 2.251 individui in 17 Paesi.
Stando ai numeri, in Italia appena il 38% affida con tranquillità a banche e fornitori di servizi finanziari i propri dati personali, un risultato che ci risparmia per un soffio l’ultima posizione. Il titolo di più scettici al mondo va infatti ai cittadini francesi, dal momento che solo il 37% ha fiducia nella capacità di banche e fornitori di servizi di gestire i propri dati personali in modo competente ed etico.
Ormai tutti ci troviamo a dover fornire sempre più informazioni personali per un migliore utilizzo di prodotti e servizi in una vasta gamma di settori. E uno dei settori chiave è sicuramente quello dei servizi bancari e finanziari. Eppure alla semplice domanda del sondaggio “Ti fidi delle banche e dei fornitori di servizi finanziari per quanto riguarda i tuoi dati personali?”, evidentemente la stragrande maggioranza degli italiani ha risposto “No”.
Non va però così dappertutto, anzi. Il primo posto della fiducia va alla Polonia, forte di uno schiacciante 85% tranquillo che banche e fornitori di servizi finanziari gestiscano diligentemente i propri dati personali. Al secondo posto c’è l’Indonesia, con il 70%, seguita a pari merito da Germania e India, dove il 68% dei cittadini ritiene gli istituti di credito competenti ed etici in fatto di privacy. Chiudono la top five, Svezia (61%) e Regno Unito (59%), gli altri due Paesi dove oltre il 57% dei cittadini ha fiducia nelle banche.
Da sottolineare infine una curiosità: la Cina con il suo 53% si posiziona all’ottavo posto, ben davanti agli Stati Uniti, dodicesimi, dove appena il 45% dei cittadini ritiene al sicuro la propria privacy nel settore finanziario.