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Il petrolio salirà nonostante Delta e Afghanistan

L’aumento dei contagi e i rischi geopolitici pesano sull’oro nero, ma per WisdomTree i prezzi aumenteranno ancora entro la fine dell’anno

Continua la debolezza del petrolio e per il quarto giorno consecutivo le vendite prevalgono per entrambi i contratti. A pesare è soprattutto la diffusione della variante Delta del Covid-19 che fa crescere le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia globale, ma non solo.

“Più che dalla presa di Kabul, il calo del prezzo del petrolio è stato accelerato dalle preoccupazioni sulla diffusione della variante Delta in Cina e sui possibili impatti dell’evoluzione della pandemia sulla domanda di oro nero”, spiega Aneeka Gupta, director research di WisdomTree Europe, secondo cui queste preoccupazioni sono state alimentate dai dati relativi al mese di luglio pubblicati lunedì notte in Cina dall’Ufficio Nazionale di Statistica, inferiori alle aspettative su tutta la linea.

Per l’esperta, la situazione in Afghanistan non ha avuto alcun impatto immediato sugli equilibri tra domanda e offerta di petrolio, ma probabilmente ha contribuito a fare da catalizzatore al ribasso.

“Ci aspettiamo che i prezzi del petrolio siano scambiati in sedute volatili a causa dell’incertezza derivante dalla diffusione della variante Delta in varie parti del mondo – osserva -. Detto questo, il mercato del petrolio è attualmente in una situazione di deficit”.

La Gupta vede un spiraglio che emerge dall’India, il terzo più grande importatore di petrolio al mondo, dove la domanda di carburante è aumentata a 16,8 milioni di tonnellate in luglio, un massimo sui tre mesi dopo essere scesa al minimo su un periodo di nove mesi a causa delle restrizioni del coronavirus.

“Ora che in India le infezioni si sono attenuate e le restrizioni sono state eliminate, la domanda di carburante sta riacquistando slancio – conclude -. Questo potrebbe anche avvenire in diverse parti dell’Asia quando riemergeranno dalle severe misure di contenimento attualmente in vigore. Gli investitori sembrano attualmente sopravvalutare il rischio di un calo della domanda e sottovalutare la possibilità di rischi geopolitici. Ci aspettiamo che i prezzi del petrolio salgano ancora entro la fine dell’anno”.

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