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Quatro trimestre ancora all’insegna dell’azionario

Aviva vede una crescita globale solida anche se con alcuni ritardi. “L’asset allocation rimane a favore del rischio, pertanto continuiamo a sovrappesare moderatamente l’azionario

Una solida ripresa globale nell’ultima parte del 2021 e per tutto il prossimo anno, anche se la crescita sarà interessata da un rallentamento progressivo. È la previsione degli esperti di Aviva Investors, la divisione globale di asset management di Aviva Plc, che nel loro outlook rivelano quindi come la loro asset allocation rimanga ampiamente a favore dell’azionario.

Secondo gli esperti, infatti, i rischi connessi alla crescita sono ora giudicati equilibrati, in gran parte a causa di timori al ribasso in Cina e di alcune frizioni legate alle riaperture. E il Pil globale dovrebbe dunque attestarsi al 6,5% quest’anno e al 4,5% nel 2022.

Quanto all’inflazione, i prezzi sono cresciuti più rapidamente del previsto, in parte a causa di fattori quali i prezzi del comparto energetico, ma in parte perché l’offerta ha lottato per restare al passo con una domanda in rapida ascesa. Tuttavia, gli esperti Aviva si aspettano che gran parte di questo fenomeno sia transitorio, posizione condivisa dalla maggior parte delle banche centrali dei Paesi sviluppati. Di conseguenza, la previsione è che gli istituti non aumenteranno i tassi di interesse per un po’ di tempo. 

Rispetto a tre mesi fa, i rischi di un’inflazione al rialzo sono leggermente maggiori, ma si prevede un calo nel 2022 – si legge nel report -. Più alto sarà il picco dell’inflazione e più a lungo persisterà, maggiore sarà il pericolo che essa si radichi nelle menti delle imprese, delle famiglie e dei governi. Se dovesse alimentare in modo significativo il mercato del lavoro, sotto forma di richieste salariali più elevate, le autorità monetarie potrebbero adottare una politica più aggressiva. Man mano che i timori legati al Covid si attenuano, il sostegno fiscale diminuirà di conseguenza, ma la politica fiscale non dovrebbe subire una stretta significativa in molti Paesi”.

Quali conseguenze quindi per gli investitori? “Il nostro outlook costruttivo per la crescita implica che l’asset allocation rimanga ampiamente a favore del rischio, pertanto continuiamo a sovrappesare moderatamente l’azionario globale. Tuttavia, abbiamo ridimensionato marginalmente questa posizione a causa di alcuni ritardi della crescita che potrebbero avere un impatto sulle vendite e sui margini”, spiega Michael Grady, head of investment strategy e chief economist di Aviva Investors.

“Abbiamo inoltre optato per un’esposizione in settori più difensivi come l’healthcare, abbinandoli ai comparti ciclici tradizionali come l’energia e gli industriali. Rimaniamo anche leggermente sottopesati in termini di duration, ridimensionando però questa posizione a causa della distribuzione più equilibrata dei rischi relativi alla crescita globale. Gli spread relativamente stretti ci fanno valutare il credito corporate meno attraente rispetto all’azionario”, conclude Grady.

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