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Salta il tavolo Mps-UniCredit: i tre scenari possibili

Secondo IG Italia, il titolo senese rischia ulteriori ribassi, mentre per Piazza Gae Aulenti aumenteranno le indiscrezioni su Banco Bpm

Dopo il comunicato ufficiale che annuncia lo stop alle trattative tra il Tesoro e Unicredit per l’acquisto delle attività di Mps, gli investitori sono tornati a interrogarsi sul futuro dell’istituto senese e anche su quali altre possibili nozze potrebbero sedurre ora la banca guidata da Andrea Orcel.

Per quanto riguarda Siena, il fallimento delle negoziazioni porta nuovi problemi all’esecutivo su un dossier che sembrava essere stato chiuso con una soluzione di mercato. Nel breve sarà molto difficile trovare un nuovo acquirente e il Tesoro dovrà richiedere ulteriore tempo alla Commissione Europea per la vendita, la cui scadenza è fissata a fine anno, e procedere con un aumento di capitale.

Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, per l’istituto toscano si aprono ora tre strade: quella del modello stand-alone, quella della ricerca nuovi acquirenti oppure quella del ritorno al tavolo delle trattative con UniCredit.

“Crediamo che il Tesoro stia valutando la fattibilità del modello stand-alone dopo l’insuccesso delle trattative con Unicredit – afferma l’esperto -. E’ una soluzione che sarà valutata con particolare attenzione dal Mef ma che richiede un ingente aumento di capitale che difficilmente potrà essere ricavato dal mercato sulla scia della perdita di credibilità delle strategie industriali della banca senese. Probabile una caduta di valore del titolo e dei bond subordinati”.

Per Diodovich, poi, lo scenario di una nuova operazione M&A ha al momento poche chance, perché la possibilità di nuovi acquirenti è molto risicata nonostante le condizioni favorevoli portate avanti dal governo. “Le indiscrezioni di stampa avevano portato a pensare a Banco Bpm che tuttavia ha smentito la possibilità di una tale operazione. E chiunque si siederà al tavolo delle negoziazioni richiederà le stesse condizioni estremamente favorevoli poste da Unicredit”, spiega.

Nel risiko bancario, sottolinea poi l’esperto, non è esclusa la possibilità che Tesoro e vertici di Unicredit possano tornare al tavolo delle trattative e trovare un compromesso sulle questioni che hanno fatto saltare l’accordo.

Quanto al sentiment sul mercato, Mps è il titolo più penalizzato in assoluto. “I rischi sono elevati per ulteriori ribassi poiché l’aumento di capitale potrebbe essere ingente e difficilmente si troveranno fondi sul mercato. Ulteriore perdita di reputazione per la banca senese con conseguente aumento dei costi per raccogliere capitali sul mercato”, sostiene Diodovich, secondo cui invece il titolo Unicredit non dovrebbe essere appesantito dal dossier Mps. 

“Orcel ha cercato di trovare le condizioni favorevoli per l’acquisto e nel momento che è saltato l’accordo guarderà ad altre occasioni per le operazioni straordinarie del gruppo. Banco Bpm, il titolo che potrebbe beneficiare di più dal mancato accordo Unicredit-Mps. Non crediamo che l’amministratore delegato Castagna possa essere interessato a Mps mentre aumenteranno le indiscrezioni su un possibile matrimonio tra Banco Bpm e Unicredit”, conclude.

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