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Giappone, guadagni eccezionali per gli investitori

Per Comgest, il Paese asiatico promette un rimbalzo nel 2022 senza che l’inflazione costituisca un pericolo

La ripresa del Giappone è andata a rilento rispetto a quelle delle altre economie sviluppate nel 2021, ma il 2022 promette miglioramenti per l’economia e per gli investitori in azioni giapponesi. È la tesi di Richard Kaye, gestore del fondo Comgest Growth Japan di Comgest, stando al quale a differenza degli Stati Uniti, il Paese asiatico promette un rimbalzo senza che l’inflazione crescente spaventi i mercati. “In Giappone, per così dire, ciò che si vede è ciò che si ottiene”, assicura.

Anche se ci sono ancora incertezze dopo la notizia della variante Omicron, il 2022 sembra insomma essere ben instradato per rivelarsi un anno molto forte sul profilo della crescita degli utili delle aziende giapponesi. “La maggior parte delle restrizioni sul Covid-19 sono state rimosse e, in virtù di questo, gli investitori dovrebbero anticipare la forte ripresa del Paese, puntando soprattutto sulle aziende che probabilmente beneficeranno dell’aumento della spesa dei consumatori e del ritorno dei turisti nei prossimi mesi. Naturalmente, non possono essere escluse ulteriori ondate di infezioni o altre svolte inaspettate”, spiega Kaye. 

Secondo il gestore le aziende che probabilmente registreranno una grande crescita degli utili includono Japan Airport Terminal, che gestisce l’aeroporto internazionale di Haneda a Tokyo e Disneyland Tokyo (‘Oriental Land Corporation’) con l’aumento dei turisti. “Il traffico aereo nazionale ha già recuperato il 78% dei livelli pre-Covid-19 mentre i viaggi internazionali, che erano stati riaperti il 7 novembre, sono stati nuovamente sospesi per 30 giorni per valutare la nuova variante Omicron. In generale, le aspettative presuppongono che i viaggi all’estero debbano essere ripristinati perché la potente lobby industriale Keidanren ha bisogno di lavoratori stranieri per affrontare la carenza di manodopera in Giappone”, sottolinea.

Anche i ristoranti all’aperto stanno sperimentando una ripresa. Un beneficiario chiave, a detta di Kaye, sarà Sushiro, la più grande catena di ristoranti di sushi del Giappone. Sushiro sta anche portando avanti nuove aperture, sia nelle aree metropolitane che all’estero, il che dovrebbe mantenere costanti i guadagni.Presto poi arriveranno anche le misure di stimolo stanziate dal governo. “Gli assegni da 878 dollari promessi dal primo ministro Fumio Kishida dovrebbero aiutare i discount come DonQuijote (‘Pan Pacific’) e Kobe Bussan, e un grande budget è stato destinato anche per la campagna di viaggi domestici ‘GoTo’, quindi aziende come Japan Air Terminal, Disneyland Tokyo e Orix (che gestisce una catena di hotel) dovrebbero beneficiarne”, prosegue l’esperto.

Certo, il 2022 potrebbe essere l’anno in cui l’inflazione aumenterà in maniera consistente, ma se così sarà, il Giappone potrà rivelarsi un Paese rifugio. “La mancanza di inflazione in Giappone dagli anni ’90, nonostante i mastodontici programmi di liquidità della banca centrale, riflette l’invecchiamento della popolazione e la diminuzione della propensione al consumo”, chiarisce infatti Kaye.

In ambito politico, secondo l’esperto il Giappone può aver cambiato il capitano, ma la nave sta tracciando la stessa rotta. Shinzo Abe e il suo ex vice Taro Aso rimangono personalità influenti, in quanto leader delle fazioni più grandi del Partito Liberale Democratico al governo. Questo significa che il loro focus sulla crescita, la deregolamentazione e la governance aziendale continuerà, anche se il leader del governo è ora il primo ministro Fumio Kishida.

“La parola che la stampa occidentale traduce come ‘Redistribuzione’, che il primo ministro Fumio Kishida ha usato alcune volte durante la campagna elettorale, nella misura in cui dovesse essere effettivamente applicata, dovrebbe portare incentivi fiscali alle imprese al fine di aumentare i salari – argomenta -. Tassare i ricchi per pagare i poveri non è uno slogan elettorale comune o un’idea popolare in Giappone, anche se le tasse sono già alte a causa di un senso condiviso di scopo sociale”.

“l mercato azionario giapponese rimane una destinazione molto ricercata per soddisfare i bisogni dei consumatori e dell’industria dell’Asia emergente a causa della vicinanza geografica, storica e culturale al Giappone, potendo anche evitare le vicissitudini dei mercati asiatici derivanti da cambiamenti normativi, liquidità, una storia più breve di quotazioni o corporate governance. Per esempio, Pigeon, azienda giapponese e il più grande fornitore di biberon della Cina, beneficia del crescente numero di madri cinesi che utilizzano il latte in polvere, mentre Kosé trae vantaggio dalla maggiore attenzione alla cura della pelle”, conclude Kaye.

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