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Omicron e prezzi non fermeranno la Bce 

Secondo T. Rowe Price, con tutta probabilità la Bce ridurrà il ritmo degli acquisti dell’App nel quarto trimestre del 2022

Gli occhi dei mercati sono puntati su Francoforte. Domani infatti la Bce si riunirà per decidere il destino del programma Pepp (Pandemic emergency purchase programme), e come potrebbe essere sostituito da una versione modificata del programma App (Asset purchase programme). In un mondo ideale, secondo Tomasz Wieladek, international economist di T. Rowe Price, Lagarde e colleghi rinvierebbero questo genere di decisione a causa dell’insolito grado di incertezza attuale, mentre in realtà è molto probabile che così non sarà.

“Mentre i dati dal Sudafrica suggeriscono che le ospedalizzazioni causate dalla variante Omicron sono meno gravi di quelle causate dalla variante Delta, c’è molta incertezza sugli effetti in Europa, dove l’età media è molto più alta che in Sudafrica. Dall’altro lato, alcuni esponenti della Bce sono preoccupati per l’inflazione, visto che da un paio di mesi i dati continuano a smentire al rialzo le previsioni”, spiega Wieladek.

Idealmente, per l’economista di T. Rowe Price la Bce attenderebbe fino a febbraio o marzo per prendere una decisione sul futuro dell’App, poiché l’incertezza per la variante Omicron per allora potrebbe essere risolta, e gli effetti di base dovrebbero dare al Consiglio Direttivo la certezza che l’inflazione sia realmente in calo. “Tuttavia, sembra che la Banca Centrale sia determinata a prendere una decisione sul futuro dell’App già domani”, osserva.

Qualsiasi decisione di questo calibro, a detta dell’economista, deve tenere in considerazione l’ampio grado di incertezza attuale. “In passato, sui programmi di acquisto degli asset la Bce era solita prendere impegni più a lungo termine. Tuttavia, ora questo è improbabile, a causa dell’elevata incertezza. Al contrario, è probabile che la Bce alzerà il ritmo di acquisto mensile dagli attuali 20 miliardi a 40-45 miliardi dopo marzo 2022, per poi rivedere questa decisione ogni trimestre”, spiega, evidenziando come una tale revisione consentirà all’Eurotower di aumentare la portata degli acquisti del programma App se l’economia peggiora, ma anche di ridurla qualora un’alta inflazione si rivelasse più duratura del previsto.

“Penso che probabilmente la Bce ridurrà il ritmo degli acquisti dell’App nel quarto trimestre del 2022, come esito di una forte ripresa economica nell’Eurozona. Normalmente, il passaggio da una politica del Qe fatta di promesse di più lungo termine a una che invece dipende dallo stato della situazione contingente sarebbe visto come ‘falco’, in quanto il ritmo degli acquisti potrebbe subire una riduzione già nel prossimo trimestre. Il mercato dei tassi e quello valutario devono prezzare questo aspetto. Tuttavia, ci sono state diverse indiscrezioni su queste idee nelle ultime due settimane, dunque ritengo che l’opzione di una politica del Qe legata all’evoluzione degli avvenimenti sia già parzialmente prezzata”, conclude Wieladek.

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