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Meglio le azioni delle obbligazioni

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Per Mirova Us, nel 2022 i settori ciclici dovrebbero sovraperformare in entrambe le asset class. E si assisterà ad un’accelerazione del mercato primario dei green bond

Il 2022 sembra possa essere un anno positivo, ma accompagnato dalla volatilità. Se da un lato le attese si orientano su una continua ripresa dell’economia globale, dall’altro molti fattori di incertezza rimangono gli stessi.  Pandemia, inflazione e problemi della catena di approvvigionamento, indirizzo delle banche centrali e questioni geopolitiche, dovrebbero rappresentare i principali driver per i mercati. “Ci aspettiamo che molti di questi problemi tendano a sgonfiarsi nella seconda metà dell’anno”, assicura Jens Peers, ceo e cio di Mirova Us, affiliata di Natixis Im, secondo cui i tassi di vaccinazione, insieme allo sviluppo di vaccini più efficaci contro le nuove varianti, dovrebbero permettere la graduale riapertura delle economie. E questo, a sua volta, potrebbe allentare la pressione sull’inflazione e sulle catene di approvvigionamento in senso più ampio. Per questo è meglio, a detta dell’esperto, preferire le azioni alle obbligazioni.

“In questo contesto – afferma infatti l’esperto -, riteniamo i mercati azionari più interessanti del reddito fisso, con i settori ciclici che dovrebbero sovraperformare in entrambe le asset class. Nel reddito fisso, abbiamo una preferenza per l’High Yield rispetto all’investment grade e al debito subordinato”. 

Secondo Peers, gli attesi piani d’investimento in infrastrutture, insieme agli impegni cui si è giunti in seno alla Cop 26 per raggiungere un’economia a zero emissioni in molti dei più grandi Paesi al mondo, dovrebbero contribuire ad un’accelerazione della crescita del mercato primario dei green bond

“Sui listini vediamo le migliori opportunità nelle banche, nei ciclici esposti ai grandi piani di ripresa guidati dalle infrastrutture, comprese le infrastrutture verdi e le energie rinnovabili, l’e-retail e il fin-tech, le auto elettriche e l’assistenza sanitaria -prosegue -. Date le differenze di valutazione, ci aspettiamo che l’Europa superi i mercati statunitensi e troviamo anche maggiori opportunità nei mercati emergenti”. 

“Data l’elevata volatilità prevista ed i continui rischi significativi per una ripresa economica rapida ma sostenuta, rimaniamo prudenti e preferiamo le società di alta qualità e che mostrino livelli relativamente bassi di debito, capacità di pricing power e alta visibilità sui flussi di reddito ricorrenti”, conclude Peers.

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