Certificati

Cosa sono i certificati di investimento, la guida

certificati di investimento

Parte l’appuntamento educativo con i certificati di investimento. Scopri come funzionano e quali sono le caratteristiche

I certificati di investimento sono strumenti finanziari che permettono di investire in varie asset class. Ne sono un esempio gli indici, i panieri di azioni, i singoli titoli, le materie prime, le valute e di tassi di interesse. Proprio per questo, i certificati sono indicati per un’ampia varietà di obiettivi e portafogli di investimento.

Negli anni i certificati sono diventati sempre più “sofisticati”, con l’obiettivo di offrire agli investitori livelli predefiniti di rendimento, esposizione, rischio e protezione.

Il valore di rimborso dei certificati di investimento è determinato dalla performance di uno o più attivi sottostanti. Di norma, i certificati sono concepiti in funzione degli investitori e del loro obiettivo. Questo comporta un’opportuna selezione degli attivi sottostanti, strutture di pay-off e programmi di emissione.

Dove e come investire

Quotati in Italia sul Sedex e su EuroTlx di Borsa Italiana, i certificati incorporano strutture che vanno dalla più semplice replica passiva dell’andamento dell’asset class sottostante a strutture più complesse che combinano tra loro differenti componenti per realizzare determinate strategie di investimento.

I certificati possono essere acquistati o venduti su SeDeX e su EuroTLX durante le fasi di negoziazione continua. Il Sedex è aperto da lunedì a vererdì dalle 09:05 alle 17:30, mentre EuroTlx è aperto dalle 09:00 alle 17:30.

Sul mercato esistono diverse varianti di certificati, che Acepi (l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento) suddivide in quattro macrocategorie. Certificati a capitale protetto, certificati a capitale condizionatamente protetto, certificati a capitale non protetto e certificati a leva.

Queste quattro macrocategorie incorporano a loro volta svariate tipologie di certificati di investimento, che vanno dai “Bonus” agli “Equity Protection“, dai “Benchmark agli “Express”, fino ad arrivare agli “Airbag”. Ognuna di queste varianti ha le sue caratteristiche, con diversi livelli di protezione del capitale investito e con i rendimenti che sono condizionati al verificarsi di determinate condizioni.

La fiscalità

A differenza di fondi ed Etf, i certificati generano solo redditi diversi (nascono dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto), sia nel caso di plusvalenze sia nel caso di minusvalenze. Le plusvalenze realizzate con un investimenti nei certificati di investimento sono soggette a una ritenuta fiscale del 26 per cento.

Dal 2013, alcuni certificati sono soggetti anche alla Tobin Tax, la tassazione sulle rendite finanziarie. La Tobin Tax si applica solo sui certificati che hanno come sottostante azioni italiane con una capitalizzazione superiore a 500mila euro o un paniere di azioni italiane in cui almeno il 50% delle azioni ha una capitalizzazione superiore a 500mila euro.

La Tobin Tax applicata su strumenti quotati, e quindi anche sui certificati, è ridotta di 1/5 rispetto all’aliquota normale applicata sugli strumenti derivati non quotati.

Nei prossimi articoli analizzeremo le caratteristiche delle diverse varianti di certificati

I termini chiave dei certificati di investimento

  • Barriera: indica il livello del sottostante che una volta infranto fa venire meno la copertura del capitale, la partecipazione al rialzo oppure al ribasso, e la possibilità di conseguire il bonus;
  • Effetto leva: meccanismo tramite il quale uno strumento finanziario è in grado di produrre un rendimento, positivo o negativo, amplificato rispetto a quello che si otterrebbe con un investimento diretto nel sottostante;
  • Emittente: la società che si occupa della costruzione e successiva distribuzione dei certificati. Generalmente si tratta di una investment bank;
  • Market maker: è l’intermediario finanziario che si impegna a garantire in modo continuativo la liquidità di un certificato (o altro strumento finanziario) quotato;
  • Multiplo: è il numero corrispondente alla quantità di sottostante controllata da ciascun certificato;
  • Prezzo di emissione: prezzo a cui il certificato è proposto in fase di collocamento. Può essere alla pari o sotto la pari rispetto al nominale;
  • Quanto: è una clausola che può essere presente nei certificati e che consente all’investitore di investire in una determinata area valutaria annullando il rischio derivante dalle oscillazioni del tasso di cambio;
  • Sottostante: è l’attività da cui dipende il prezzo, e quindi il rendimento, di un certificato (o altro strumento finanziario derivato). Il sottostante può essere finanziario, come un titolo azionario o un tasso di cambio, oppure reale, come il prezzo di una materia prima;
  • Stop loss: per i certificati Turbo e Short è il livello del sottostante che se raggiunto (oppure oltrepassato) durante la vita del certificato lo fa scadere anticipatamente. In questo modo, la perdita massima di valore del certificato è limitata al solo capitale investito (evento di Stop loss). Per i certificati Turbo, lo Stop loss è fissato a un livello inferiore al valore corrente dell’indice e lo Strike è posto sempre al di sotto del livello di Stop loss; per i Certificati Short, lo Stop loss è fissato a un livello superiore al valore corrente dell’indice e lo Strike è posto sempre al di sopra del livello di Stop loss;
  • Strike price: nei certificati è il valore iniziale dell’attività finanziaria sottostante, ossia il prezzo del sottostante al momento della prima data di valutazione iniziale;
  • Valuta: esprime la divisa con cui il certificato è emesso e quotato ed è indipendente da quella in cui è espresso il sottostante;
  • Valore nominale: prezzo del certificato stabilito dall’emittente in fase di costruzione. In genere i certificati vengono emessi con un valore nominale di 100 euro;
  • Trigger price: nei certificati di tipo autocallable è costituito dagli strike (che possono essere differenti) che determinano, qualora il sottostante nelle date di osservazione sia superiore a tali livelli, il rimborso anticipato degli stessi.

Vai a “I certificati a capitale protetto. Gli Equity Protection”

Vai a “Airbag, i certificati a capitale condizionatamente protetto”

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