A gennaio-febbraio già spesi 50 euro in più. E la guerra Russia-Ucraina farà impennare ulteriormente i prezzi della benzina. I calcoli di Facile.it
Non si ferma la corsa dei carburanti, con la benzina che ha ormai sfondato quota 2 euro al litro. Con il conflitto tra Russia e Ucraina che sta facendo impennare le materie prime, il conto per famiglie e imprese si preannuncia salatissimo. Se molte aziende stanno fermando la produzione per evitare di lavorare in perdita, a fare i calcoli sulle conseguenze per le tasche degli automobilisti ci ha pensato Facile.it. E le proiezioni non preannunciano niente di buono: nel 2022 si potrebbe arrivare a spendere oltre 1.750 euro per fare il pieno.
Benzina, a gennaio-febbraio già spesi 50 euro in più
Solo nei due primi mesi del 2022, per fare rifornimento di benzina gli italiani hanno speso quasi 50 euro in più rispetto allo scorso anno (+22%). Il dato emerge dalle simulazioni di Facile.it sulla rilevazione di mUp Research.
Le famiglie già da mesi stanno facendo i conti con il caro-benzina ma nelle ultime settimane, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, il prezzo del carburante è salito alle stelle. Tanto che, nello specifico, chi guida una vettura alimentata a benzina dal primo gennaio al 28 febbraio ha speso in media circa 275 euro, contro i 228 euro dello scorso anno. Chi ha un diesel, sempre in media, ha speso invece 245 euro, contro i 199 euro del 2021.
Il pieno di benzina nel 2022 può arrivare a 1.750 euro
Visto il complicato scenario internazionale il conto potrebbe essere addirittura più salato nei prossimi mesi. Considerando i prezzi attuali, un automobilista italiano potrebbe arrivare a spendere, in un anno, oltre 1.750 euro per fare il pieno ad un’auto a benzina e più di 1.560 euro per una a diesel, vale a dire circa il 20% in più rispetto al 2021.
Con prezzi così elevati, non sorprende vedere come molti italiani stiano cercando di fare economia provando ad usare meno il proprio veicolo. Già prima dell’inizio del conflitto, l’indagine commissionata da Facile.it all’istituto mUp Research aveva messo in evidenza come il 72% dei rispondenti avesse iniziato a ridurre gli spostamenti in auto.