Investi

Russia fuori dall’Msci: le conseguenze per gli investitori

Per T. Rowe Price, anche se il mercato locale dovesse riaprire, è probabile che gli investitori stranieri rimangano interdetti dal trading finché la Russia manterrà i controlli sui capitali

In seguito alla consultazione con diversi operatori sui mercati e in risposta alle loro difficoltà ad accedere al mercato russo, Msci ha rimosso i titoli russi dai suoi indici. Dall’invasione dell’Ucraina, il mercato azionario russo è diventato per lo più non investibile in seguito a una serie di sanzioni occidentali e ai limiti posti dalla banca centrale di Russia ai movimenti sui tassi di cambio all’estero. “I collegamenti di Mosca con i mercati finanziari globali sono stati effettivamente tagliati con il congelamento delle sue riserve estere, mentre i controlli sui capitali russi e il divieto per gli stranieri di vendere titoli in loco hanno impedito agli investitori internazionali di uscire dal mercato”, chiariscono gli esperti di T. Rowe Price

I criteri di accessibilità al mercato non sono più soddisfatti a causa della chiusura del mercato locale e del blocco delle negoziazioni dei Global Depositary Receipts/American Depositary Receipts, i titoli equivalenti scambiati in valuta estera. “Inoltre – aggiungono gli esperti -, ciò è dovuto anche a problemi di compensazione e regolamento, all’accessibilità del mercato dei cambi e a problemi di afflusso e deflusso di capitali derivanti dai controlli della Russia sui capitali degli investitori stranieri”.

Le conseguenze per le strategie passive dell’esclusione della Russia

Pr gli analisti di T. Rowe Price, questa decisione non causerà immediatamente ulteriori pressioni sulle azioni russe perché sul mercato locale il trading rimane congelato, e per il trading di titoli gdr/adr. Anche se il mercato locale dovesse riaprire, è probabile che gli investitori stranieri rimangano interdetti dal trading finché la Russia manterrà i controlli sui capitali”.

“T. Rowe Price ha diverse strategie globali e regionali sui mercati emergenti che hanno come benchmark l’indice Msci. Attualmente – spiegano -, stiamo valutando l’impatto a lungo termine sulle valutazioni dei titoli detenuti nei portafogli e la nostra capacità di negoziare tali posizioni”.

Una scelta senza reali precedenti

In passato è capitato di assistere a chiusure dei mercati locali per un periodo prolungato, come nei casi di Egitto e Nigeria. Tuttavia, Msci ha mantenuto i Paesi nei suoi indici. Per gli esperti di T. Rowe Price sono due le differenze chiave rispetto allo scenario attuale con la Russia: innanzitutto il problema dell’accessibilità, che in questo caso è più grave e probabilmente sarà più a lungo termine; quindi l’importanza della Russia, molto più grande rispetto a quei due casi dato il suo peso maggiore nell’indice.

Russia, quali passi ci attendono?

“L’eventuale decisione di includere nuovamente la Russia in futuro si baserà sugli sviluppi del conflitto e sul feedback degli operatori sui mercati – osservano gli analisti -. Anche se il mercato locale dovesse riaprire, è probabile che ciò avvenga solo per gli investitori locali, dato che la Russia cerca di evitare deflussi di valuta estera e di proteggere il rublo. Ci aspettiamo che la negoziabilità per gli investitori stranieri rimanga limitata”.

Ma, a detta de, ciò che conta di più a lungo termine è la tabella di marcia per l’abolizione dei controlli sui capitali da parte della Russia e dell’Occidente. “Questo dipenderà probabilmente dai negoziati diplomatici, che potrebbero portare allo sblocco delle riserve della banca centrale, insieme a qualsiasi azione sulle sanzioni alla banca centrale e sull’accesso al sistema di pagamenti Swift”, concludono.

Commenta

Articoli correlati

Giappone, nel 2024 emergeranno molte opportunità 

Enzo Facchi

Da Axa Im tre Etf sugli Stati Uniti

Enzo Facchi

Cina, è ora di tornare a puntare sul Dragone

Enzo Facchi
UA-69141584-2