Investi

Mercati del credito verso una stabilizzazione

Secondo Schroders, data la crescita ancora complessivamente favorevole e i solidi fondamentali delle aziende, per il credito c’è margine per stabilizzarsi e iniziare a performare meglio nel tempo

I mercati obbligazionari, già in subbuglio a causa delle politiche aggressive delle banche centrali e delle pressioni inflazionistiche, stanno ora affrontando anche una grande crisi geopolitica e le conseguenze di una guerra brutale, dall’esito incerto. Ma, secondo Patrick Vogel, global head of credit di Schroders, i mercati del credito stanno andando verso una stabilizzazione.

Bond sotto pressione

“Per i mercati obbligazionari, il conflitto in Ucraina va ad acuire una situazione già tesa, caratterizzata da un rialzo significativo dei rendimenti già a inizio anno, a causa del prospettato rialzo dei tassi e in generale della retorica più falco da parte delle banche centrali – spiega Vogel -. Nelle ultime settimane i mercati del credito hanno subito pesanti deflussi, con un allargamento degli spread. Il tutto è avvenuto in modo relativamente ordinato, con il mercato che ha tentato di stabilizzarsi sugli annunci di guadagni positivi e la volatilità delle obbligazioni dei mercati emergenti che è rimasta contenuta”.

Ma l’aumento degli utili e degli spread ha portato a rendimenti totali da inizio anno significativamente negativi. Con l’escalation geopolitica, il sentiment ha virato momentaneamente verso il panico. Non sorprende che i mercati del credito europei abbiano reagito in modo più significativo degli Stati Uniti nel prezzare i rischi della guerra in Ucraina.

La situazione macroeconomica

I rischi legati alla dipendenza dell’Europa dall’energia russa sono ora evidenti, come risulta anche dalla sottoperformance del mercato europeo. La durata della guerra e le implicazioni per i prezzi dell’energia saranno un fattore determinante per la crescita europea. “In termini di politica monetaria – spiega l’esperto -, le aspettative del mercato per i rialzi dei tassi nel 2022 erano sei negli Stati Uniti e uno in Europa, ma sembravano eccessive e hanno cominciato a moderarsi. La crisi, lo shock economico e l’effetto deleterio sulla fiducia potrebbero spingere le banche centrali a moderare i rialzi dei tassi. Aumenta la probabilità di un sostegno fiscale, per alleviare l’impatto dei maggiori costi energetici e alimentari per i consumatori”.

Chiaramente, come fa notare Vogel, le valutazioni riflettono la bassa crescita e il rischio di recessione in Europa, ma la durata della guerra e la natura del sostegno fiscale saranno fondamentali. Anche l’inflazione aumenterà, rendendo ancora più difficile il bilanciamento che le banche centrali devono trovare.

Valutazioni del credito attraenti, fondamentali sani

Per l’esperto, se ci concentriamo sulle valutazioni del credito, troviamo che i livelli sono ora più attraenti, con rendimenti interessanti, che offrono persino migliori prospettive di rendimento rispetto alle azioni. “Il credito può anche fungere da fattore di diversificazione – evidenzia -, se la crescita dovesse vacillare più del previsto. L’income offre un cuscinetto, mentre le obbligazioni societarie con rating superiore sono meno sensibili alla crescita rispetto alle azioni. Tali fattori dovrebbero rendere il credito attraente per una base di investitori più ampia e non specializzata, e spingere potenzialmente gli investitori istituzionali o i fondi multi-asset ad aumentare le allocazioni”.

Ci sono ancora segnali positivi nelle economie sottostanti dell’Europa e negli Stati Uniti, mentre la Cina ha iniziato un allentamento monetario. Questo, a detta di Vogel, supporta i fondamentali aziendali, sostenendo gli utili che sono a livelli record. Anche i bilanci sono decisamente sani, con le società che si sono rifinanziate a bassi livelli di interesse nel corso del 2021. “Allo stesso tempo, è sempre più importante adottare un approccio selettivo – avverte- . Le aziende si trovano ad affrontare una pressione crescente sui costi di produzione, che potrebbe potenzialmente peggiorare se i prezzi dell’energia aumentassero ulteriormente, e stiamo già iniziando a vedere questo impatto sui ricavi”.

I settori meglio posizionati

Per Vogel i settori con alcune caratteristiche difensive intrinseche, come la protezione dall’inflazione e un forte asset-backing, sono ben posizionati. “Nel settore immobiliare, per esempio, molte aziende hanno affitti legati all’inflazione nel medio termine e vediamo che le società residenziali e di logistica beneficiano di una domanda ancora forte – argomenta -. Attualmente, alcune obbligazioni di società immobiliari hanno rendimenti superiori a quelli delle attività immobiliari sottostanti: questa situazione dovrebbe correggersi, offrendo valore agli investitori obbligazionari”.

Un esempio simile è quello delle infrastrutture. “La maggior parte dei beni sono operativi e le spese di manutenzione sono relativamente basse, rendendo i flussi di cassa prevedibili. Una potenziale ripresa del turismo in alcune parti d’Europa quest’estate, grazie a un allentamento dei lockdown, insieme al lancio del 5G, implicherà ulteriori entrate per questi settori”, assicura.

Verso una stabilizzazione del credito

Al di là della tragedia umana legata alla situazione attuale, questo è anche un momento di grande incertezza a causa di numerosi fattori in rapida evoluzione. Ma, data la crescita ancora complessivamente favorevole e i solidi fondamentali delle aziende, per Vogel il credito ha margine per stabilizzarsi e iniziare a performare meglio nel tempo. “Manteniamo un elevato livello di convinzione sui settori e sulle società più solide, che hanno le caratteristiche necessarie per resistere alle avversità, cercando opportunità dove troviamo valutazioni scollegate dai fondamentali”, conclude.

Commenta

Articoli correlati

Giappone, nel 2024 emergeranno molte opportunità 

Enzo Facchi

Da Axa Im tre Etf sugli Stati Uniti

Enzo Facchi

Cina, è ora di tornare a puntare sul Dragone

Enzo Facchi
UA-69141584-2