Certificati

Airbag, i certificati a capitale condizionatamente protetto

Certificati Airbag

Cosa sono e come funzionano i certificati Airbag. Perdite limitate in caso di mercati ribassisti

Secondo la classificazione Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), un’altra macrocategoria dei certificati di investimento (leggi anche “Certificati di investimento, la guida“) è quella dei certificati a capitale condizionatamente protetto (scopri anche i “Certificati a capitale protetto“).

Si tratta di prodotti finanziari che consentono l’esposizione a particolari asset class, offrendo una garanzia soltanto parziale del capitale investito. La protezione del capitale è condizionata al non raggiungimento di determinati livelli barriera stabiliti in fase di emissione.

Rientrano in questa macrocategoria di certificati di investimento gli Airbag, i Bonus, i Cash Collect, gli Express, gli Outperfomance condizionatamente protetti e i Twin Win. In questa prima puntata analizzeremo il funzionamento dei certificati Airbag

Airbag, come funzionano

I certificati Airbag sono prodotti di investimento che consentono di partecipare al rialzo dell’asset class sottostante (azioni, indici, materie prime, valute, e tassi di interesse). Al tempo stesso, offrono una protezione del capitale a scadenza, fino a un limite fissato in fase di emissione.

Inoltre, questa tipologia di certificati offre un’attenuazione delle perdite se alla scadenza il prezzo del sottostante scende al di sotto del livello di protezione, definito appunto airbag.

Di fatto, quindi, i certificati Airbag sono strumenti indicati agli investitori che hanno una visione rialzista su una determinata asset class, ma che al tempo stesso vogliono tutelarsi da eventuali ribassi.

Un esempio pratico

Vediamo ora nel concreto come funzionano esattamente i certificati Airbag. Ipotizziamo di avere una visione rialzista sul titolo Atlantia e di investire 10mila euro su un Airbag con sottostante Atlantia alle seguenti condizioni: durata 3 anni, prezzo di partenza 2,90 euro, prezzo barriera a 2,03 euro (quindi al 70% del prezzo iniziale), e un rapporto airbag a 1,43 (si ottiene dividendo il prezzo di partenza per il prezzo barriera).

Alla scadenza del certificato si possono verificare tre scenari differenti:

  1. il prezzo finale del sottostante è superiore al suo valore iniziale. In questo caso l’operazione è andata a buon fine e l’investitore si vedrà restituire il capitale maggiorato del guadagno ottenuto;
  2. il prezzo finale del sottostante è inferiore al livello iniziale ma superiore al livello barriera. In questo caso scatta la protezione del capitale e l’investitore si vedrà restituire l’intera somma impiegata.
  3. il prezzo finale del sottostante è inferiore al livello barriera. In questo caso l’investitore subirà una perdita, che sarà attenuta all’effetto airbag. Il prezzo di rimborso dell’investimento sarà infatti dato dal prodotto tra il prezzo finale del sottostante e il rapporto airbag. Per entrare nel pratico, ipotizziamo che alla scadenza del certificato il sottostante abbia un valore di mercato di 1,50 euro, inferiore al livello barriera (2,03 euro). Senza l’effetto airbag l’investitore subirebbe una perdita del 48% rispetto al valore iniziale del sottostante (2,90 euro) e quindi si vedrebbe restituiti solo 5.200 euro. Grazie all’effetto airbag, invece, l’entità della perdita si ridurrebbe al 26%, per un valore di rimborso, quindi, di 7.400 euro (il prezzo di rimborso sarà pari a 2,145, ottenuto dal prodotto tra il valore finale del sottostante, ovvero, 1,5, e il rapporto airbag).

Scopri i certificati a capitale protetto

Vai a I Bonus certificate che premiano alla scadenza

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