Che cosa succede al colosso delle serie tv? È al capolinea? E con lui, lo sono anche i magici Faang? A queste domande risponde Diodovich di IG Italia
Il gruppo dello streaming video Netflix ha perso oltre 30 punti percentuali scendendo da 340 a 224 dollari dopo la pubblicazione dei dati trimestrali. La società ha evidenziato per la prima volta dal 2011 una perdita di abbonati (-200 mila) rispetto alle proprie attese di una crescita di 2,5 milioni net subscribers nel primo trimestre 2022. Molto deludenti anche le prospettive per il secondo trimestre con un possibile calo di 2 milioni di abbonati e un forte rallentamento del fatturato. Che cosa succede al colosso delle serie tv? È al capolinea? E con lui, lo sono anche i magici Faang? A queste domande risponde Filippo A. Diodovich, market strategist di IG Italia, già sono individuabili all’orizzonte i nuovi Faang.
Era prevedibile tale caduta?
“Le dimensioni del sell-off erano di difficile previsione, ma come avevamo visto negli scorsi mesi Netflix soffriva una concorrenza sempre più agguerrita di tanti competitor interessati a guadagnare quote in un mercato particolarmente redditizio. Il rallentamento dei ricavi e della crescita di nuovi utenti erano stati i primi segnali di un trend negativo partito da novembre 2021”.
Chi prenderà quindi il trono di Netflix?
“Nonostante il crollo odierno il trono dello streaming dovrebbe rimanere ancora in possesso del colosso californiano di Los Gatos. È vero che i competitors sono sempre più agguerriti soprattutto Disney+ e Apple Tv, che hanno deciso di puntare sulla qualità dei propri prodotti, e Amazon Prime Video, che si è focalizzata sulla quantità dei propri contenuti nella propria offerta”.
È la morte anche dei Faang?
“Il termine Faang è stato utilizzato sempre meno spesso dopo il passaggio di Google in Alphabet e Facebook in Meta Platforms. I Faang rappresentavano le società tecnologiche ad elevata capitalizzazione ed elevata crescita. Ora Netflix sembra essere uscita da questo ristretto gruppo”.
Chi saranno i prossimi Faang?
“Un nome è molto facile vista la crescita e l’enorme capitalizzazione ovvero Tesla di Elon Musk. Ma anche i gruppi di semiconduttori come Intel, Nvidia e Amd. Molti addetti ai lavori hanno fatto il nome di Spotify e Virgin Galactic come possibili alternative. E forse anche Twitter se dovesse avere successo l’offerta ostile lanciata da Elon Musk sulla piattaforma social”.