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Titoli tech, ecco perché il vento è cambiato

Per NN IP, ora che i livelli di valutazione sono stati ridimensionati e il premio del settore è tornato in linea con la sua storia di lungo termine, potrebbero presentarsi alcune opportunità 

Dopo quasi un decennio di sovraperformance annuale dei titoli tech, stimolati dalla mancanza di crescita degli utili, dai bassi tassi d’interesse e dalle chiusure legate alla pandemia, il vento ora è cambiato. L’aumento dei tassi d’interesse ha ridotto il valore attuale netto dei flussi di cassa futuri e ha provocato una brusca rotazione dei titoli orientati alla crescita. 

“Tra i titoli tecnologici – commentano in un report gli esperti NN IP -, hanno sofferto di più le società a più alta crescita, più costose e meno redditizie, con oltre 50 società a grande capitalizzazione (con capitalizzazione di mercato di oltre 3 miliardi di dollari) in calo di oltre il 60% dai massimi di 52 settimane (dato al 4 maggio 2022). Poiché gli orizzonti temporali si accorciano durante i periodi di stress e volatilità, il mercato non è stato indulgente nei confronti delle aziende con una crescita dei ricavi in decelerazione o di quelle che hanno mancato le stime di consenso”.

Secondo NN IP, le aziende tecnologiche esposte al consumer affrontano i venti contrari della riapertura post-pandemia che ha stimolato uno spostamento dalla spesa online ai viaggi, alla ristorazione, all’intrattenimento e allo shopping al dettaglio. “In effetti – viene sottolineato nel report -, la proporzione della penetrazione dell’e-commerce sul totale delle vendite al dettaglio è scesa di nuovo ai livelli di crescita tendenziale, con la pandemia che si è rivelata più un picco temporaneo piuttosto che un’accelerazione strutturale. Se si aggiunge il più alto livello di inflazione dei prezzi al consumo da una generazione a questa parte e l’eliminazione dei pacchetti di stimolo, è chiaro che i budget di spesa discrezionali sono fortemente limitati per molte famiglie (in particolare per quelle all’estremità inferiore dello spettro di reddito)”.

Inoltre, a detta degli esperti, mentre i titoli orientati al consumo stanno soffrendo a causa di un cambiamento nel comportamento dei consumatori, sul fronte aziendale il tech sta resistendo bene con le imprese che si trovano di fronte a interruzioni nelle loro catene di approvvigionamento, all’aumento dei costi di produzione e alla carenza di lavoratori qualificati. “In risposta a tutto ciò, le aziende stanno intensificando i loro sforzi in tema di trasformazione digitale e passaggio al cloud, creando un contesto positivo per software, servizi It e sicurezza informatica”, si legge.

Riguardo alla catena di approvvigionamento, la trasformazione digitale può inoltre supportare le aziende nell’essere più trasparenti sulla provenienza dei materiali, un aspetto sempre più rilevante dato che le imprese sono sempre più ritenute responsabili dell’impatto (ad esempio le emissioni di Co2) dei loro prodotti.

“Ora che i livelli di valutazione sono stati ridimensionati e il premio del settore rispetto al mercato è tornato in linea con la sua storia di lungo termine, potrebbero presentarsi alcune opportunità per gli investitori più pazienti – afferma Dirk-Jan Dirksen, senior tech analyst di NN Investment Partners -. Con la stabilizzazione del mercato, le aziende redditizie con una migliore visibilità sulle entrate e con bilanci sani ed esposti a tendenze di crescita secolare meno influenzate da eventi macro e geopolitici, probabilmente avranno una performance migliore.

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