La nuova soluzione affianca l’assicurato contro possibili violazioni dell’identità biometrica prevenendo il rischio e mitigando il danno
Proteggere i dati sensibili legati alla vita online dell’individuo assicurando l’identità biometrica digitale, ossia quei dati utilizzati per accedere al proprio smartphone. È questo l’obiettivo di Wallife Biometrics ID, la prima polizza assicurativa presentata da Wallife e pensata per tutelare le persone dalle molteplici derivazioni illecite che può assumere la sottrazione e il furto dei propri dati biometrici.
Come funziona la polizza Wallife Biometrics ID
La polizza, ideata dalla società di Insurtech Wallife, specializzata sulla protezione in tre aree di ricerca (genetica, biometrica e biohacking) è stata pensata per tutelare le persone da tutti gli illeciti che possono derivare dal furto dei propri dati biometrici.
L’autenticazione biometrica (Face ID, Touch ID, riconoscimento della voce) o tramite username e password è oggi la principale chiave d’accesso ai conti bancari, agli account di pagamento e ai profili social. Una chiave tanto diffusa quanto poco tutelata.
Wallife Biometrics ID è quindi un innovativo prodotto assicurativo che risponde ai sempre più sentiti bisogni di protezione degli individui. E che, anche grazie a un’app dedicata, affianca l’assicurato prevenendo il rischio e mitigando il danno.
La polizza ha infatti un duplice obiettivo. Il primo è la prevenzione del furto dei dati sensibili contenuti all’interno dello smartphone, che include la protezione antivirus e antimalware, il blocco del phishing, un servizio di protezione della navigazione. Il secondo è appunto la mitigazione del danno subito: rimborso fino a 10.500 euro, cancellazione dal web di contenuti pubblicati in modo fraudolento e copertura di spese legali, peritali, giudiziarie e processuali dell’assicurato.
Boom delle violazioni dell’identità digitale
Secondo quanto emerso da una ricerca di Ipsos, quasi un terzo degli italiani, il 28%, ha subito una violazione della propria identità digitale. E il 71% prenderebbe in considerazione strumenti di protezione assicurativa per far fronte a tali rischi.
“Spesso – spiega Fabio Sbianchi, fondatore di Wallife – quando compriamo uno smartphone ci viene chiesto se vogliamo assicurare lo smartphone ma non quello che c’è dentro, la nostra vita sociale, personale, finanziaria. La polizza ora copre i contenuti, non la scatola”.
Il progresso tecnologico, aggiunge Maria Enrica Angelone, ceo di Wallife, “ci ha consentito di costruire gran parte della nostra vita online, esponendoci a rischi poco percepiti, ma potenzialmente dannosi per gli individui” e questa polizza è “un prodotto che inaugura un nuovo standard nel mercato assicurativo”.