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Assegno unico, occhio all’Isee: le cose da sapere

C’è tempo fino a 28 febbraio per presentare l’aggiornamento dell’indicatore. In caso contrario da marzo verrà erogata solo la quota minima di 50 euro per ciascun figlio

Corsa all’Isee per l’Assegno unico universale. C’è tempo infatti fino al 28 febbraio prossimo per presentare all’Inps la Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica, così da ottenere l’aggiornamento dell’Indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare, necessario per 5 milioni e 330mila famiglie beneficiarie della misura. 

Si tratta di un passaggio fondamentale per ottenere il giusto importo, in base alla propria condizione ed evitare che la cifra riconosciuta venga ridotta.

Non serve invece presentare una nuova domanda di Assegno unico per chi già lo percepisce. La nuova annualità scatta in automatico fino a marzo 2024. Gli unici che devono farne domanda sono coloro che non l’hanno mai fatto prima.

Assegno unico e Isee, come funziona

I prossimi assegni, di gennaio e febbraio 2023, saranno calcolati in base all’Isee 2022, oppure all’Isee 2023 se già presente. Da marzo, però, l’importo sarà determinato in base all’Isee 2023. La scadenza del 28 febbraio è quindi importante perché, in assenza dell’aggiornamento, l’Assegno unico si fermerà alla quota minima di 50 euro per ciascun figlio.

Solo chi aggiornerà l’Isee entro il 30 giugno potrà ottenere gli importi arretrati ricalcolati in base al parametro dal mese di marzo. Chi invece lo farà dopo, li riceverà modulati in base all’indicatore solo dal momento di presentazione della Dsu.

L’Assegno Unico aumenta ma non per tutti

A partire da febbraio 2023, e “fatto salvo il diritto ad eventuali aumenti spettanti a decorrere da gennaio”, l’Assegno unico sarà erogato con la rivalutazione di legge. A prevederlo è la Legge di Bilancio, che ha apportato significative modifiche agli importi, a partire appunto dalla rivalutazione degli importi e delle soglie Isee.

Modificato anche il forfait per le famiglie con quattro o più figli, che sale a 150 euro. Previste poi una maggiorazione del 50% per i figli nati nell’anno a prescindere dall’Isee e una maggiorazione del 50% per famiglie con tre figli e piccoli (con età compresa tra uno e tre anni) ma con Isee inferiore ai 40mila euro. Inoltre, sono state confermate a regime le misure extra per i figli disabili. Gli aumenti saranno riconosciuti a partire dalla mensilità pagata a febbraio, con la quale verrà corrisposto anche l’arretrato di gennaio. 

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