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Bollette, con il conflitto in Israele nuovi possibili aumenti

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Con rincari del 15% per luce e gas, aggravio da 314 euro annui a famiglia. La spesa complessiva salirebbe a 2.405 euro annui. La simulazione di Assoutenti

Il conflitto scoppiato in Israele rischia di avere ripercussioni dirette per le bollette degli italiani. Lo afferma Assoutenti, che diffonde oggi una simulazione circa gli effetti della nuova guerra sul fronte delle forniture energetiche. “Il prezzo del gas è balzato stamattina a 41,40 euro al megawattora. Con un aumento dell’8,3% legato alle paure dei mercati per una escalation della guerra in Israele”, spiegano dall’associazione.  

“Lo stesso Ministro Urso ha parlato oggi di rischi energetici legati al conflitto considerate le risorse che arrivano dai paesi del nord Africa. E che il nostro Paese dipenda ancora molto dall’estero per le forniture di gas”, prosegue la nota. Per l’associazione lo dimostrano i dati di Arera, secondo cui dei 72,6 miliardi di metri cubi di gas naturale importati dall’Italia nel 2022, l’Algeria è il primo paese fornitore con circa il 36%. Seguono Russia e Azerbaigian con circa il 15%, Qatar da cui arriva il 10% del gas, Norvegia con l’8,6%, Libia al 4,3%. Nell’importazione via nave stanno inoltre assumendo importanza altri paesi come Spagna, Egitto e Nigeria.

Bollette, i possibili aumenti

Ma come cambierebbero le bollette degli italiani in caso di una escalation dei prezzi energetici sui mercati internazionali come conseguenza del conflitto in Israele? Ipotizzando un incremento medio delle tariffe del 15% sia per la luce che per il gas, la bolletta dell’energia elettrica salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe. Portando la spesa della luce e quota 879 euro, analizza Assoutenti.

La bolletta del gas salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a 199 euro annui. Un rincaro complessivo tra luce e gas di 314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all’anno a nucleo.

“Aumenti che arriverebbero nel momento peggiore, ossia nei mesi invernali quando gli italiani accendono gli impianti di riscaldamento e concentrano l’80% dei consumi annui di gas – commenta il presidente Furio Truzzi –. La nostra speranza è che il Governo italiano di concerto con l’Europa sappia adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa fiammata delle quotazioni energetiche”.

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