Casa&Famiglia Primo piano

Fisco, torna il redditometro. Ecco su cosa si baserà

Sotto la lente le spese per alimentari, abbigliamento, medicinali e pay tv. Verranno valutati anche la capacità di risparmio e gli investimenti

Sta per tornare il redditometro, lo strumento per valutare la congruenza tra i redditi dichiarati dagli italiani e la loro reale “capacità contributiva”. Stando alle prime indiscrezioni, nel mirino del fisco finiranno non solo le spese per il mutuo, per l’affitto, per la gestione dell’auto ma anche quelle sostenute per i medicinali, per la scuola dei figli e per l’università, per le bollette, per i consumi telefonici e gli abbonamenti alla pay tv.

Il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha pubblicato sul proprio sito una consultazione con le categorie (Istat e associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, la cui risposta è attesa entro il 15 luglio), sullo schema di decreto con gli elementi dai quali ricostruire la capacità contributiva dei contribuenti a partire dal 2016. L’accertamento di questo strumento, che si avvale anche di medie Istat per le spese alimentari e per l’abbigliamento, scatterebbe con uno scostamento del 20%. Sono previste 55 diverse tipologie di famiglie tipo.

Le voci di spesa che dovrebbero finire sotto la lente riguardano consumi, investimenti, risparmio e spese per trasferimenti economici, come ad esempio il pagamento dell’assegno all’ex coniuge. E la novità e che nei consumi ci sono moltissime voci. Per alcuni capitoli vengono utilizzate delle stime Istat, considerate come spese minime per posizionarsi al limite della soglia di povertà assoluta. Sono spese che tengono conto anche del numero dei componenti e delle tipologie delle famiglie. Riguardano gli alimenti e le bevande, l’abbigliamento e le calzature, le spese per l’acqua e il condominio, quelle per la manutenzione ordinaria della casa, le spese per la gestione di un’auto, quelle per i trasporti pubblici, per la scuola e l’università, per i prodotti di cura della persona. 

Saranno poi utilizzati anche i dati indicati per alcune tipologie di bonus, ad esempio quelle per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici. Oppure i dati risultati per il pagamento della Rc auto e del bollo per auto, moto, camper. 

Altro capitolo di spesa importante per risalire al reddito sarà quello dei consumi, tutti dati già contenuti nell’anagrafe tributaria, come le spese per luce, gas, riscaldamento oppure per le spese telefoniche e l’acquisto di smartphone. Il nuovo sistema, che mantiene nei suoi dati anche il costo di gestione di un cavallo, considerato pari a 10 euro al giorno se in pensione o a 5 euro se mantenuto in proprio, non si distrarrà nemmeno sulle spese per alberghi e viaggi, per i centri benessere , per l’acquisto di gioielli e orologi. 

Nel mirino anche la capacità di risparmio, considerata come parte di reddito non utilizzata per consumi e investimenti, e l’incremento patrimoniale, quello su immobili e autoveicoli, ma anche su azioni, obbligazioni, fondi e polizze vita, per citarne solo alcuni. Rientrano in questo schema anche gli oggetti d’arte o antiquariato.

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