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Gas, Federconsumatori: il mercato libero non è più conveniente

Secondo l’Osservatorio dell’associazione, le offerte a prezzo fisso del mercato libero del gas sono mediamente più care del +49%. Quelle a prezzo variabile dell’11%

Dal prossimo 10 gennaio gli italiani dovranno scegliere un fornitore sul mercato libero del gas. Per l’energia elettrica c’è invece tempo fino ad aprile. “Un passaggio all’insegna della confusione e della disinformazione, che sta creando dubbi e preoccupazioni nei cittadini, soprattutto quelli più anziani”, sottolinea Federconsumatori. Secondo l’associazione, dati alla mano, per chi effettua il passaggio oggi, il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato. “Di fatto tale passaggio penalizzerà economicamente (e non solo) i cittadini, in una fase economica tutt’altro che rosea”, si legge in una nota.

Gas, offerte a prezzo fisso del mercato libero più care del +49%

L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha analizzato, facendo riferimento a novembre, le offerte di 8 aziende fornitrici che operano a livello nazionale. E ha confrontato i costi complessivi annui per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas. I prezzi indicati in tabella comprendono il costo della materia prima, quello di trasporto e di gestione del contatore, gli oneri di sistema e la quota fissa annua.

Dallo studio emerge che, ad oggi, in nessun caso il mercato libero con offerte a prezzo fisso è più conveniente rispetto al mercato tutelato. Anzi, mediamente risulta più caro del +49%, con un picco del 128%. Non va meglio nel caso delle offerte a prezzo variabile sul mercato fisso, che mediamente costano l’11% in più rispetto al mercato tutelato (solo in un caso vi è un’offerta più conveniente, appena del -1%).

Facendo il confronto tra le offerte sul mercato libero, tra quelle a prezzo fisso e a prezzo variabile, nella maggior parte dei casi queste ultime risultano più care (mediamente del +37%). Solo in tre casi si hanno offerte a prezzo fisso meno caro, ma con un margine di convenienza estremamente ridotto (dal -4% al -8%). “Questo dimostra quanto sia scarsa la competitività di un mercato che, sebbene esista da 10 anni, ancora non è riuscito a sviluppare al suo interno concorrenza, correttezza e trasparenza”, osserva l’associazione.

L’appello di Federconsumatori

“In questo scenario abbandonare il mercato tutelato (che sarà riservato solo ai clienti vulnerabili), significa lasciare i cittadini in pasto ai gestori. Che saranno liberi di gestire prezzi e condizioni contrattuali, con l’intero corollario di abusi, scorrettezze e mancata chiarezza che, in molti casi, li ha contraddistinti fino ad oggi”, scrive ancora Federconsumatori.

“Tutto questo appare insensato, a maggior ragione dal momento che, proprio ieri, l’Arera ha aggiornato i dati relativi ai prezzi sul mercato tutelato del gas, segnando un calo del -1,3%. Alla luce di tale ragione abbiamo chiesto, insieme alle principali Associazioni dei consumatori, un incontro al ministro Pichetto Fratin per adottare le opportune tutele per i cittadini, avviando, prima del passaggio, una seria campagna informativa (promessa ma mai effettuata), nonché disponendo necessariamente e un reale albo dei venditori che li certifichi dal punto di vista della correttezza e della trasparenza nelle pratiche commerciali, nonché da quello della sostenibilità ambientale ed economica. Abbiamo chiesto ad Arera, inoltre, di ampliare il perimetro dei clienti vulnerabili, in quanto l’attuale disposizione sui disabili appare discriminatoria”, conclude la nota.

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