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Mutui, effetto Bce. La rata sale ancora

P2P Lending

Per un finanziamento medio aggravio di 35 euro. Da gennaio la stretta fa salire la rata di 180 euro. I fissi sono ora più convenienti. Facile.it, Codacons e MutuiOnline hanno fatto i conti

L’aumento dei tassi della Bce di 50 punti base produrrà nei prossimi mesi un rincaro delle rate dei mutui variabili. Con pesanti ripercussioni sulle tasche degli italiani, già provate dai precedenti aumenti e dall’inflazione. Facile.it, Codacons e MutuiOnline hanno fatto i conti per capire a quanto ammonterà l’aggravio.

Mutui variabili, aggravio di 35 euro, da gennaio 180 euro in più

Secondo Facile.it, la nuova mossa della Bce potrebbe tradursi in quasi 35 euro al mese per un finanziamento medio. E in un aggravio complessivo che sale a circa 180 euro dall’inizio dell’anno (+39%). Per l’analisi sui mutui, Facile.it ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022 e con un loan-to-value (valore del prestito rispetto all’immobile) pari al 70%. Il tasso (Tan) di partenza a gennaio e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. 

Se nella prima parte del 2022 le rate sono cresciute solo di poco (13 euro da gennaio a giugno), a partire da luglio gli indici dei mutui variabili hanno iniziato a salire in modo consistente. A dicembre, la rata è arrivata a circa 602 euro, vale a dire quasi 150 euro in più rispetto a quella iniziale. 

Se l’Euribor dovesse crescere in maniera analoga all’ultimo aumento dei tassi, la rata mensile arriverebbe nei prossimi mesi a circa 636 euro. “L’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi Bce. Ma non è detto che lo faccia in misura uguale. Per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca Centrale”, spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. 

“In ogni caso l’impatto dell’aumento sarà differente per ciascun mutuatario. Dipende da alcuni fattori, tra cui l’importo residuo del finanziamento e il numero di rate mancanti. Il consiglio per chi ha un mutuo variabile è di stabilire la soglia massima oltre la quale la rata potrebbe diventare insostenibile. E rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente per individuare la soluzione migliore in base alle proprie caratteristiche”, afferma Cresto.

Mutui, maxi stangata per le famiglie

Per il Codacons, la nuova stretta della Bce rappresenta una “una mazzata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile”. L’associazione ricorda che occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi, ma sottolinea come negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno all’1,6% per quello a 1 mese, 2% quello a 3 mesi.

Se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 2,1% (quello a 1 mese), 2,5% quello a 3 mesi. Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile salirebbe quindi tra i 30 e i 40 euro.

Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Bce negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirebbe complessivamente tra i 150 e i 190 euro rispetto a quanto pagato nel 2021. Con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.800 e +2.280 euro all’anno. 

Mutui, il tasso fisso torna a essere più conveniente 

Mentre l’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Bce porterà ad un aumento del costo dei mutui a tasso variabile, quello dei mutui a tasso fisso sta già calando da un mese. E’ quanto emerge da una analisi di MutuiOnline. Questi aumenti del costo del denaro, evidenzia la ricerca, fanno crescere l’Euribor a 3 mesi, il tasso interbancario di riferimento europeo da cui dipendono i costi dei mutui variabili, che mercoledì ha toccato il 2,08% superando l’Eurirs a 30 anni, il tasso di riferimento per i mutui fissi, fermo all’1,99%. 

Questa situazione unica, che non si presentava dal 2008, ha un significato semplice per chi sta cercando un mutuo, secondo gli esperti di MutuiOnline. Il costo dei mutui a tasso variabile continuerà a salire, mentre quello dei mutui a tasso fisso sta già calando da un mese. 

A luglio 2022, per un mutuo da 160 mila euro a 20 anni per un immobile di 200 mila euro il miglior tasso annuo nominale (tan) variabile a tassi agevolati era 0,70%, con rata mensile di 715. Oggi il miglior mutuo giovani ha Tan 1,15% e rata 747, pari ad un aumento mensile del 5% e a 7.700 euro in più in 20 anni. La seconda offerta più vantaggiosa a tasso variabile ha un Tan del 2,60% e una rata mensile di 856: senza comparare le offerte si spenderebbe il 20% in più rispetto a luglio. 

Va sottolineata inoltre una poca differenza con i costi delle offerte a tasso fisso – 870 al mese per gli under 36 – che costa solo il 2% in più rispetto alla seconda miglior offerta a tasso variabile. L’ulteriore aumento deciso oggi dalla Bce, se si trasferisse direttamente sui tassi dei mutui variabili, potrebbe ad un ulteriore aumento del 0,5%. Rendendoli di fatto paragonabili ai tassi fissi.

Dopo l’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Bce ci si interroga se scegliere un mutuo a tasso fisso oppure variabile. L’analisi realizzata da MutuiOline evidenzia come nei primi quindici giorni di dicembre la differenza tra il costo medio dei mutui fissi (3,35%) e variabili (2,90%) si riduce molto rispetto ai 150 punti base di settembre.

Se gli indici di riferimento continueranno a evolvere con i trend attuali – spiega la ricerca – e il mutuo a tasso variabile assorbirà questo ulteriore aumento di 50 punti base, è possibile che a gennaio i mutui a tasso fisso siano addirittura meno costosi dei variabili. In questo caso, ovviamente, non avrebbe senso per un nuovo sottoscrittore scegliere il mutuo a tasso variabile (o variabile con cap, che è addirittura più costoso). Converrà scegliere il tasso fisso e valutare la surroga quando scenderanno nuovamente i tassi.

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