Italia divisa in zone climatiche. Obiettivo: contrastare il caro bollette e prepararsi a uno stop delle forniture russe. La prima ad accendere i riscaldamenti sarà Trento, ultima Lampedusa: il calendario
Cambiano date e orari di accensione dei riscaldamenti in tutta Italia. Lo prevede il ‘Piano nazionale di contenimento dei consumi energetici’, con cui il governo cerca di mitigare gli effetti del caro bollette. Il criterio è quello dettato dalle diverse zone climatiche in cui è divisa l’Italia, che si basa, tra l’altro, sull’altitudine dei vari comuni.
L’obiettivo, si legge, è quello di “realizzare da subito risparmi utili per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia”. Tra le misure previste ci sono la riduzione di un grado della temperatura per i riscaldamenti negli edifici, lo slittamento di 15 giorni per l’accensione degli impianti e la riduzione di un’ora nel corso della giornata.
Riscaldamenti al via a seconda delle ‘zone climatiche’
Il decreto divide quindi l’Italia in zone climatiche, con fasce dalla A alla F in base al clima medio registrato, indipendentemente dalla latitudine. Per la collocazione di un territorio in una singola zona viene utilizzato un coefficiente di calcolo ‘gradi-giorno’ che misura la differenza tra la media della temperatura tra ambienti interni ed esterni.
Nella zona A i riscaldamenti potranno essere accesi per 5 ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo; nella zona B per 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo; nella zona C per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo; nella zona D per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile; nella zona E per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile; nella la zona F non è prevista alcuna limitazione.
Termosifoni: prima Trento, ultima Lampedusa
Così, sulle piste da sci di San Candido (Bolzano) o tra le boutique di Livigno (Sondrio) si potranno tenere i riscaldamenti accesi a piacimento. Mentre a Capri, alle Isole Tremiti e all’Elba il limite sarà di 5 ore, per il periodo tra l’8 dicembre al 23 marzo. Accensione rimandata a fine ottobre nella nota località di Laglio, sul lago di Como, per 13 ore. Invece sulla costa salentina sono previste 9 ore, dal 22 novembre.
Il periodo di accensione dei riscaldamenti non varia però solo da città a città. Emblematico è il caso di Trento: chi abita nella parte bassa dovrà sottostare alle stesse regole di Milano, Torino o Bologna, mentre nella parte alta non ci sono limitazioni. A Roma, via ai termosifoni dall’8 novembre. La prima a partire sarà proprio Trento mentre l’ultima sarà Lampedusa.
Riscaldamenti: il calendario
Ecco quindi il calendario di accensione dei riscaldamenti.
Trento – Nessun limite – Nessun limite
Belluno – Nessun limite – Nessun limite
Cuneo – Nessun limite – Nessun limite
Milano – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Torino – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Venezia -22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Aosta – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Trieste – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Bologna – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
L’Aquila – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Perugia – 22 ottobre – 7 aprile – 13 ore
Genova – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Firenze – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Potenza – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Roma – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Ancona – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Campobasso – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Pescara – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Potenza – 8 novembre – 7 aprile – 11 ore
Napoli – 22 novembre – 23 marzo – 9 ore
Bari – 22 novembre – 23 marzo – 9 ore
Catanzaro – 22 novembre – 23 marzo – 9 ore
Cagliari – 22 novembre – 23 marzo – 9 ore
Palermo – 8 dicembre – 23 marzo – 7 ore
Lampedusa – 8 dicembre – 23 marzo – 5 ore