Per Generali A&WM, è ragionevole cominciare a considerare nuovamente strategie di accumulazione di titoli di Stato del Vecchio Continente. Prudenza, invece, sull’equity
“Il nuovo rialzo dei rendimenti ci porta ad aggiustare nuovamente le raccomandazioni tattiche di breve, ferme restando quelle di medio periodo, che vedono sempre favorita la parte obbligazionaria rispetto a quella azionaria, dati i maggiori rischi al ribasso per quest’ultima in un contesto di recessione”. Parola di Filippo Casagrande, head of insurance investment solutions di Generali Asset & Wealth Management, secondo cui, anche alla luce dei dati macro che vedono una migliore tenuta dell’economia europea e di quella Usa nel 2023, ma previsioni in peggioramento per il 2024, è opportuno rivedere l’asset allocation.
“I rendimenti si sono aggiustati sensibilmente al rialzo nelle ultime settimane, specie in Europa – spiega Casagrande -. Appare quindi ragionevole cominciare a considerare nuovamente strategie di accumulazione di bond governativi europei. Il livello 2,50% per il Bund appare interessante, sebbene qualche lieve ulteriore rialzo non sia da escludersi. Riteniamo che eventuali ulteriori rialzi dei tassi siano una buona occasione per diventare più aggressivi sulla duration del portafoglio. Il discorso vale anche per gli Stati Uniti, per i quali manteniamo una preferenza di medio periodo rispetto a quelli europei, sebbene nel breve termine abbiamo un atteggiamento sostanzialmente bilanciato”.
L’esperto tiene poi sempre sotto osservazione le pendenze delle curve: un’eventuale nuova inversione della curva americana nel tratto 5-30Y e della curva tedesca nel tratto 10-30Y rappresenterebbe, a suo dire, una buona occasione per aumentare le strategie di steepening della curva, che danno ottimi risultati durante periodi di tensione come a marzo o durante le recessioni.
Per quanto concerne il credito, secondo Casagrande gli spreadNel mondo dei prestiti, per spread si intende il ricarico ch... Leggi rimangono interessanti, nonostante vi sia già stato un deciso restringimento dai massimi visti a marzo. “Ci piacciono in particolare le parti brevi e medie della curva (1-5 anni) e la parte senior e senior non preferred del settore bancario. Un po’ di cautela ancora nei segmenti più rischiosi, sebbene come già detto vi siano sempre buone opportunità anche all’interno del mondo high yieldCon il termine High Yield (letteralmente alto rendimento) ci... Leggi europeo”, osserva.
“Nell’azionario – prosegue -, sorprende come i listini siano tornati rapidamente ai massimi, nonostante il peggioramento delle stime di crescita per il 2024, la progressiva (seppur lenta) revisione al ribasso delle stime degli utili (specie negli Usa) e la graduale risalita dei tassi reali. Crediamo che la temporanea espansione del bilancio della Fed tramite la liquidità di emergenza abbia giocato un ruolo chiave per i listini e in particolare per il settore growth”.
Per l’esperto, è opportuno mantenere un approccio prudente, proteggendo il portafoglio azionario da rischi di ribasso, o tramite strutture opzionali, o tramite un’allocazione verso settori più difensivi. “Crediamo, inoltre, opportuno avere un bias value vs growth dopo la sottoperformance dell’ultimo mese, in quanto il rialzo dei tassi reali può pesare nuovamente sulle large caps americane e i mercati/settori growth in generale – precisa -. A livello geografico, poniamo ancora attenzione alla Cina, che potrà continuare a beneficiare della fase di riapertura post-pandemia e anche di un assetto politico definitivo dopo il congresso nazionale, dove il recupero della Cina potrebbe portare benefici all’area del Sud-Est asiatico, quindi manteniamo l’attenzione verso i paesi emergenti”.
Infine, Casagrande consiglia di continuare ad investire in strategie liquid alternative. “L’attuale incertezza dello scenario macro favorisce le strategie alternative che sono in grado di beneficiare di diversi scenari con un approccio altamente attivo (long short, event driven, …) in particolar modo da favorire le strategie macro-discrezionali e sistematiche e le strategie a bassa correlazione”, conclude.