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Azionario, meglio gli START dei FAANG

Secondo Gam Investments, Samsung, Tencent, Alibaba, Reliance e Tsmc sono società più diversificate, con una crescita robusta, vantaggi competitivi e tecnologici

Di Tim Love, investment director responsabile delle strategie azionarie dei Paesi emergenti di Gam Investments

Nei mercati azionari emergenti rileviamo finalmente i segnali che la fase di svalutazione rispetto ai mercati sviluppati, durata 11 anni, sta per finire. Questa fase si è protratta oltre le previsioni a causa della forza del dollaro, ai livelli massimi per 25 anni sulla base del tasso di cambio effettivo reale, e della politica zero-Covid in Cina conclusasi a novembre 2022. Ci chiediamo dunque come sarà la ripresa delle azioni dei mercati emergenti se ci troviamo al termine del ciclo sfavorevole e come investire per cogliere questo potenziale di rialzo.

Crediamo che si debbano abbinare la crescita a un prezzo ragionevole e il valore. La crescita a un prezzo ragionevole si riflette nella composizione dell’indice, dove i settori tecnologico e dei beni di consumo sono ampiamente rappresentati, in linea con i temi più strutturali e a lungo termine. Grazie al miglioramento della domanda, alle riforme e a un costo del capitale medio ponderato più contenuto man mano che le banche centrali dei mercati emergenti chiudono la stretta monetaria, è probabile che a beneficiarne nel 2023 saranno le strategie Garp. Pertanto, crediamo che valga la pena di riconsiderare i titoli “START, non i FAANG”.

Le società che raggruppiamo tra i titoli START sono, a nostro giudizio, più diversificate, con una crescita robusta, vantaggi competitivi e tecnologici; inoltre, occupano una posizione predominante sul mercato nei rispettivi settori. Grazie a una situazione patrimoniale robusta, sono inoltre in grado di restituire capitale agli azionisti. Riteniamo che i titoli START rappresentino un’eccellente opportunità per investire nel percorso di trasformazione dei mercati emergenti.

Samsung Electronics. Si tratta di un’azienda leader globale, con un’eccellente integrazione verticale nei settori dei semiconduttori, delle telecomunicazioni e della convergenza digitale, che sono alla base dell’era digitale. Il suo vantaggio competitivo nella fonderia di semiconduttori e nei chip di memoria ha risentito delle recenti dinamiche cicliche, ma in futuro ci aspettiamo rendimenti robusti grazie al maggior ricorso al silicio in prodotti e dispositivi moderni, oltre alla struttura dei settori in cui opera (oligopolio nella fonderia e sempre più nelle memorie). Un fattore trainante per il titolo è il ciclo delle memorie e, dato che il picco negativo è previsto nel primo semestre del 2023, in linea coi cicli precedenti è ragionevole aspettarsi una profonda flessione del prezzo azionario nel brevissimo termine.

Tencent Holdings. Grazie a una presenza robusta nei settori del gioco d’azzardo, dei social media e dei pagamenti, Tencent predomina nel traffico online in Cina e sarà verosimilmente tra i principali beneficiari post-Covid. Essendo la più vasta comunità online in Cina, le sue principali fonti di ricavo sono i servizi a valore aggiunto, come videogiochi per PC e cellulare, fintech e pubblicità online. La crescente monetizzazione delle piattaforme di social media (e-commerce/video) potrebbe far crescere i margini nell’ambito di una ripresa più ampia, collegata anche all’approccio più favorevole del governo nei confronti delle piattaforme e ai criteri meno rigorosi per l’approvazione dei videogiochi

Alibaba. Alibaba, leader nell’e-commerce, facendo leva sui dati raccolti, negli ultimi anni l’azienda si è ingrandita con punti vendita, consegna di cibo a domicilio, logistica e cloud computing, ampliando notevolmente il suo mercato. Tali iniziative hanno però messo i margini sotto pressione in un periodo critico per l’economia mondiale. Nei prossimi anni le perdite dovrebbero diminuire molto e, grazie alla ripresa generalizzata, ci sarà una crescita degli utili più robusta.

Reliance Industries. Apprezziamo molto Reliance poiché ha saputo trasformarsi, dall’estrazione e dalla produzione di energia a società tecnologica moderna e attenta all’ambiente. Oltre l’80% degli investimenti fissi dell’azienda nei prossimi anni sarà diretto verso le nuove energie, telecomunicazioni e retail. Inoltre, l’azienda si è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica prima del 2035, un obiettivo ambizioso rispetto al resto del settore. Reliance vuole creare un intero ecosistema di energia non inquinante, incentrata sulla produzione di moduli solari fotovoltaici integrati, elettrolizzatori per la produzione di idrogeno, celle a combustibile e batterie per immagazzinare energia dalla rete. Ha stretto partnership strategiche con innovatori del settore e investito circa 1,5 miliardi di dollari nello sviluppo tecnologico. Potremmo inoltre assistere a un’IPO di Jio e/o dell’attività retail nei prossimi due/tre anni.

Taiwan Semiconductor. TSMC è indubbiamente un’azienda all’avanguardia della rivoluzione informatica, con una quota di mercato nella fonderia per semiconduttori del 60% e un ottimo vantaggio competitivo nei nodi. Crediamo che la struttura del settore e le nuove tecnologie (la società confida nel successo dei chip a 3 nanometri) consentiranno un buon ROE nel 2023.

Tra i principali rischi che stiamo monitorando ci sono gli interventi delle banche centrali, che potrebbero continuare ad alzare i tassi oltre le previsioni nonostante l’inflazione in calo, portandoci verso uno scenario di indebolimento della crescita nei Paesi sviluppati. Tali dinamiche aumenterebbero le probabilità e la gravità di una possibile recessione. Ci sono altri sviluppi geopolitici che possono essere fonte di incertezza, per esempio in Ucraina, che sembra trovarsi in una pericolosa fase di impasse. Dopo il Congresso del partito in Cina sembrava che i rapporti con gli Stati Uniti fossero migliorati, ma persistono i rischi di un’escalation che graverebbe sui titoli START in quanto tre su cinque sono aziende cinesi. 

Per concludere, crediamo che le società che raggruppiamo sotto l’acronimo START siano più diversificate dei FAANG, con una crescita robusta, vantaggi competitivi e tecnologici, nonché una posizione dominante sul mercato nei rispettivi settori. I titoli START costituiscono il 18% dell’indice MSCI EM e, secondo noi, rappresentano un’eccellente opportunità per investire nel percorso di trasformazione dei mercati emergenti in un punto d’inflessione importante. Si tratta infatti di titoli investment grade che possono attirare l’interesse di chi investe in valore, crescita e rendimento su scala globale.

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