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Bond investment grade, meglio essere cauti

Secondo Loomis Sayles i fattori tecnici dei corporate bond investment grade sono positivi ma i fondamentali appaiono in peggioramento

Il mercato dei corporate bond investment grade sta uscendo da un anno eccezionalmente difficile. L’aumento dei tassi d’interesse e l’ampliamento degli spread creditizi hanno determinato rendimenti storicamente deboli, pari a -15,76% nel 2022, con rendimenti in eccesso pari a -1,25% rispetto ai Treasury statunitensi. Nonostante la scarsa performance, come fanno notare gli esperti del team Investment Grade di Loomis Sayles, affiliata di Natixis Im, i fondamentali sottostanti sono stati relativamente solidi durante l’anno. 

“Le metriche di copertura dei tassi d’interesse si sono avvicinate a livelli record – analizzano -, la crescita dei ricavi è stata forte e la leva finanziaria delle società è tornata in gran parte ai livelli pre-Covid. Siamo cauti in vista del 2023, viste le valutazioni elevate e le nostre aspettative di deterioramento della salute delle imprese e dei consumatori”. 

Per gli esperti di Loomis Sayles, il ciclo economico statunitense sembra essere nella fase finale dell’espansione e la probabilità di una flessione è aumentata. “Stiamo iniziando a vedere i primi segnali di deterioramento dei fondamentali aziendali – affermano -. Sebbene i nostri analisti di ricerca sul credito continuino ad avere prospettive stabili o positive per la maggior parte dei settori, abbiamo rivisto in negativo alcune prospettive di settore. La crescita dei margini ha iniziato a bloccarsi in diversi settori e prevediamo una loro continua decelerazione con il rallentamento economico. Il management di molte società ha accelerato le politiche finanziarie favorevoli agli azionisti, che sono un segno distintivo della fase di espansione tardiva”. 

In termini di aspettative di spread e rendimenti, gli esperti di Loomis Sayles fanno notare che gli spread sull’investment grade sono attualmente più ampi di oltre 30 punti base rispetto all’inizio del 2022 e leggermente più ampi rispetto alla media decennale. “Riteniamo che questi livelli siano relativamente stretti, dato il contesto più difficile dell’inflazione e le nostre aspettative di una crescita nazionale e globale più debole – evidenziano -. Prevediamo un ulteriore ampliamento degli spread societari investment grade quest’anno, ma i prezzi bassi del dollaro e i rendimenti all-in elevati potrebbero attirare denaro dai margini e limitare l’ampliamento degli spread”. 

“I rendimenti societari investment grade – proseguono – hanno iniziato il 2022 ai minimi storici (2,32% lo yield to worst per l’indice Bloomberg US IG Corporate al 31 dicembre 2021). L’aumento dei rendimenti e degli spread nel corso del 2022 ha portato i rendimenti dell’indice a livelli che non si vedevano da prima della crisi finanziaria globale (5,42% yield to worst per l’indice Bloomberg US Corporate al 30 dicembre 2022). È importante notare che i rendimenti più elevati possono aumentare il potenziale di rendimento futuro, ma anche contribuire a fornire un cuscinetto contro ulteriori aumenti dei rendimenti e degli spread”.

In questa fase, secondo gli esperti di Loomis Sayles i dati tecnici del mercato investment grade sono stati abbastanza positivi all’inizio del 2023 e il mercato primario appare più in salute con concessioni di nuove emissioni inferiori di circa il 50% rispetto a sei mesi fa. “Il mercato si aspetta una riduzione delle emissioni societarie a lunga scadenza (obbligazioni a 15-30 anni) – osservano -. Ciò potrebbe favorire la sovraperformance delle scadenze lunghe rispetto a quelle più brevi e appiattire la forma delle curve sul credito a 10/30 anni, in particolare nei settori industriali”. 

“Gli spread denaro-lettera sul mercato secondario si sono ristretti negli ultimi mesi, riducendo i costi di transazione per gli investitori. Dopo aver registrato deflussi per la maggior parte del 2022, gli afflussi sono tornati sul mercato corporate investment grade a gennaio, con 6,6 miliardi di dollari aggiunti ai fondi investment grade nella settimana conclusasi l’11 gennaio 2023. Nel complesso, date le prospettive di offerta gestibili, la minore volatilità prevista del mercato e i rendimenti all-in elevati, prevediamo che i dati tecnici del mercato investment grade siano positivi nel 2023”, concludono.

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