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Cina, tutte le opportunità della riforma sanitaria

Cina

Comgest vede un numero crescente di occasioni allettanti nei settori farmaceutico, dei dispositivi medici e dei servizi sanitari. Ma i rischi non mancano: ecco come scegliere

Con il programma “Healthy China 2030” in corso, il governo cinese mira a migliorare la qualità e l’accessibilità all’assistenza sanitaria in tutta la nazione attraverso la riforma della legislazione e la riorganizzazione istituzionale. “Queste riforme stanno trasformando l’innovazione farmaceutica e l’ecosistema sanitario del Paese, offrendo opportunità allettanti per gli investitori, anche se ci sono alcuni rischi a cui fare attenzione”, afferma Baijing Yu, gestore del fondo Comgest Growth China di Comgest.

Sostenuta dall’invecchiamento della popolazione, dall’aumento del reddito disponibile e dalle assicurazioni commerciali, la spesa sanitaria in Cina rimane solida e Yu si aspetta che aumenti a un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 10% nei prossimi 10 anni. Le riforme degli ultimi anni stanno permettendo ai farmaci e alle terapie più innovative di essere approvati più velocemente che mai.

“La Cina al momento può contare su un settore dei dispositivi medici e delle biotecnologie sempre più competitivo, ma serve principalmente il sostegno del Paese stesso – fa notare il gestore -. Nei prossimi cinque-dieci anni, ci aspettiamo che un’enfasi molto maggiore sulla R&D e un forte mercato interno, permettano a più aziende sanitarie cinesi di espandersi e muoversi sulla scena globale. Per gli investitori, questo cambiamento dovrebbe mitigare il rischio del mercato unico, rendendo alcune società della sanità cinese interessanti investimenti quality growth a lungo termine”.

Secondo Yu, con un focus sull’intervento politico che punterà ad offrire un’innovazione sanitaria accessibile e conveniente, c’è un numero crescente di opportunità di investimento nei settori farmaceutico, dei dispositivi medici e dei servizi sanitari. Questo include aziende che hanno dimostrato una forte capacità di R&D e di distribuzione interna, alcune delle quali sono anche sempre più competitive a livello internazionale. Alcuni esempi chiave sono Shandong Weigao e Wuxi biologics.

“Shandong Weigao è il più grande marchio cinese di dispositivi medicali monouso e il più grande produttore nazionale di impianti e dispositivi ortopedici – argomenta il gestore -. Weigao gode di una gamma e di una capacità di distribuzione senza pari in Cina, con un’ampia offerta di prodotti in tutte le fasce di prezzo. Con la sua leadership di prodotto e l’efficienza dei costi, la sua crescita a lungo termine è supportata dalla fornitura di sostituti di importazione nei segmenti di consumo di fascia alta, come un set di infusione avanzato per il trattamento dell’insulina e la radiologia interventistica (trattamento che utilizza la tecnologia di imaging per guidare procedure minimamente invasive). Riteniamo che Weigao sia una società farmaceutica stabile e di valore ragionevole”.

Yu cita anche Wuxi Biologics, la più grande organizzazione cinese di sviluppo e produzione di prodotti biologici a contratto (Cdmo) e una delle più grandi a livello globale. “Il suo modello di business unico di ‘follow-the-molecule’ dal concetto alla commercializzazione, la forte R&D e la comprovata reputazione di fornitore di servizi affidabile sono i fattori chiave della sua crescita a lungo termine – assicura -. Questo modello di business fornisce una soluzione totale per i clienti che è più efficiente in termini di costi e tempo e consente a Wuxi di catturare più valore, compresa la potenziale condivisione dei ricavi nel caso di un lancio commerciale di successo del farmaco. Wuxi è emersa come una piattaforma globale di servizi biotecnologici, catturando già una quota di mercato superiore al 30% di tutte le molecole biologiche che entreranno negli studi clinici nel 2020 e questa quota di mercato è ancora in espansione”.

Non solo: per il gestore ci sono molte altre opportunità là fuori. L’attuale attenzione dell’industria sul passaggio da farmaci generici a nuovi farmaci per servire bisogni medici precedentemente insoddisfatti sta guidando il consolidamento dell’industria dei farmaci generici e l’emergere di aziende biotecnologiche innovative. “Nel 2018 – spiega -, la nuova guida della Borsa di Hong Kong, nota come capitolo 18A, ha iniziato a consentire alle aziende biotecnologiche pre-revenue di richiedere l’Io. Ciò ha aumentato significativamente il pool di candidati all’investimento per gli investitori azionari e ha fornito a queste aziende innovative un’importante sede di finanziamento”.

Attenzione però: ci sono anche dei pericoli in agguato per gli investitori. Anche se ci sono molte giovani aziende biotecnologiche che hanno interessanti pipeline di sviluppo di farmaci e studi clinici in corso, non tutte saranno in grado di generare ricavi e profitti significativi. “Un esempio importante è Ascletis Pharma, che è la migliore società locale cinese nello spazio del virus dell’epatite C (Hcv) – continua Yu -. Sostenuta dal basso rapporto di trattamento in Cina e dal suo significativo vantaggio rispetto ai suoi pari nazionali, Ascletis Pharma ha quotato con successo a Hong Kong nel 2018 con un prodotto in fase commerciale e 6 prodotti in pipeline.

“Il destino della compagnia ha preso una brusca svolta quando i regimi di trattamento concorrenti di Gilead hanno conquistato un posto nella lista di rimborso nazionale offrendo un significativo taglio di prezzo di oltre l’80% – precisa -. Con il suo franchise Hcv significativamente compromesso, le prospettive di crescita di Ascletis sono cambiate drasticamente, causando un calo del prezzo delle azioni di oltre il 60% dalla sua Ipo entro dicembre 2019”. 

Anche le aziende farmaceutiche più piccole che non hanno una forte capacità di R&D e risorse possono cadere in questo campo. A detta del gestore, per i farmaci innovativi, il rischio di tagli di prezzo guidati da una concorrenza agguerrita può anche presentare un rischio soprattutto quando il mercato sopravvaluta il potenziale di entrate future.

Insomma, gli investitori che sfruttano il boom delle riforme sanitarie in Cina devono capire i potenziali rischi associati alle aziende che operano in questo mercato. “Nonostante questi pericoli, le aziende sanitarie cinesi in questione hanno il potenziale per generare rendimenti significativi nel lungo periodo grazie alla solida capacità di R&D e al vantaggio di costo su larga scala, fornendo anche un prezzo d’ingresso ragionevole, che alla fine dovrebbe fare la differenza”, conclude Yu.

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